la capanna di Tom

Un blog qualunque di un ragazzo qualunque...

L'attesa

Alla ricerca di un perchè affogo la mia inquietudine nel gelo di questo inverno
e aspetto in un angolo buio una risposta che mi riporti in alto, nel posto che fino a poco tempo fa era il mio. Fugaci deliri si mischiano a consapevoli realtà che insieme annebbiano la vista e la mente lasciandomi inerme davanti al fato che si compie.
L'aria di festa travestita da puttana mi sarà compagna di viaggio in questi giorni che dovrebbero essere i più lieti dell'anno ma che saranno per me invece un'amaro lido di paranoie. Ma se Dio vorrà non sarò da solo e forse questo male interiore sarà più facilmente digerito se tu sarai accanto a me.
E intanto aspetterò un segnale aggrappato ad una labile speranza.

Anche l'occhio vuole la sua parte

Dopo qualche mese ho deciso di cambiare il layout del blog. Come qualcuno noterà (per i pochi che lo leggono), è cambiato nettamente rispetto al precedente e ora è molto più simile ad un sito web, con la possibilità di sfruttare il comodo menù di navigazione posto in alto. I contenuti ovviamente sono rimasti invariati e potranno essere traquillamente letti anche con questa nuova veste grafica. 
Inoltre appena potrò, spero nelle vacanze di Natale, arricchirò queste pagine di una nuova sezione inserendo qualche mio lavoro di creatività, in modo da rendere questo spazio virtuale una sorta di vetrina! Buona navigazione!

Un'altro Natale è alle porte!

Il ponte dell'Immacolata, il famosissimo 8 Dicembre, è appena passato da un giorno e son qui, a guardare fuori dalla finestra una giornata che lentamente si sta spegnendo lasciando spazio ad un cielo che tra poco diventerà più buio, illuminato dai lampioni e dalle calde luci natalizie. Il Natale...questo strano e misterioso evento che ogni anni arriva rapido travolgendo qualsiasi cosa, sconvolgendo le normali abitudini quotidiane, imponendo le sue regole assurde che inevitabilmente seguiamo anche se fingiamo di non farlo.
Da bambino attendevo il Natale con una gioia infinita, era l'evento più bello e magico dell'anno grazie al quale si credeva che ogni cosa, anche la più stupida, potesse avverarsi. E io ci credevo davvero.
Ma poi si cresce e si inizia a capire come gira il mondo e la realtà ti arriva in faccia come il peggiore dei montanti lasciandoti quasi senza fiato. Ormai lo spirito del Natale, quello vero inteso come momento di gioia e vera condivisione, di pace e fraternità, non si avverte più nelle persone attorno a me. Tutto è diventato freddo e meccanico. Un'assurda corsa ad accaparrarsi il regalo più bello da donare ad amici o parenti che magari durante il resto dell'anno si mandano a fare in culo senza troppe remore! Io non voglio credere a tutto questo, provo quasi un senso di disgusto al solo pensiero di vivere un Natale così. 
Per fortuna però ci sono tante altre cose che possono rendere questa festa migliore di quanto possa essere normalmente e sono gli affetti, quelli veri, quelli per cui vale la pena sorridere e guardare avanti con speranza: la famiglia intesa come padre e madre, gli amici veri di tutta un vita e un nuovo amore, nato da poco ma che mi sta dando tantissimo, più di quanto io stesso potessi desiderare. Credo che la felicità per essere davvero gustata e assaporata vada presa in pillole, in piccole dosi e io finalmente ho ripreso a farlo e lo sto facendo giorno per giorno.

Nuove melodie

Ascolto nel silenzio il silenzio che circonda le mie note distorte e osservo parole che innescano sensazioni nuove dentro me. Alzo il volume del cuore e mi faccio più attento nell'udire ogni minima sfumatura o increspatura del suono prodotto.
Sento nell'aria vibrare atomi lontani di un'inesplosa melodia che intanto cresce a dismisura facendo i conti con un cervello che per troppo tempo è rimasto assopito.
Il muto cadere dei fiocchi di neve desta la mia attenzione e volgo lo sguardo fuori dalla finestra aperta mentre la mano si muove da sola lungo la tastiera dando vita a fiumi di lettere, parole e frasi apparentemente senza nesso logico ma che in realtà nascondono un'abisso di emozioni e odori nuovi.
Odori di ieri e di domani che rimangono incollati addosso e che sanno di me e di te...di noi!
Scrivo di tutto, scrivo del nulla che è stato e del roseo futuro che spero continui ad accompagnarmi d'ora in avanti. Imbraccio la mia chitarra e accarezzo le sue corde cercando di inseguire gli accordi giusti che mi guidino ovunque la mente voglia portarmi. Libero come il vento e leggero come una piuma salto da una rima ad un'altra stringendo tra le mani neonate canzoni che sussurrano ciò che più amo...

Sogno o son desto...?

"Che sapore ha la felicità?" Cantano i Negrita.
Ed è una domanda alla quale effettivamente non è facile trovare una risposta adeguata. Io per lo meno non ci ho mai provato. Però di una cosa sono certo...i fantasmi che avevo dentro la testa e che mi stavano lentamente divorando il cervello, il cuore e l'anima non ci sono più! Dicono che certe cose accadano solo nei film, che certe storie o situazioni non possano verificarsi. La vita non è un film d'accordo, ma forse a volte le favole si avverano lo stesso e quando ciò avviene il mondo inizia a girare per il verso giusto. Non ho mai creduto moltissimo nell'amore, o meglio... sono andato a periodi, diciamo che non sono mai stato particolarmente fortunato da questo punto di vista. Chi legge il mio blog da un po' saprà certamente dei miei trascorsi e di come il mio cuore si sia parecchio inaridito negli ultimi mesi. Avevo perso la speranza e un po' mi stavo rassegnando ad una vita dove per forza di cose avrei continuato a soffrire per amore. Io ho sbagliato tanto in passato nei rapporti, e non nascondo che parte dei motivi che mi hanno portato più volte a star male siano stati causati da mie mancanze o da troppa immaturità dimostrata. 
Non avevo più la forza di ributtarmi in qualche storia pseudo seria dove sarei stato costretto a mettermi in gioco nuovamente. Per paura soprattutto e per i motivi che più volte ho già scritto in precedenti post. E invece... il destino, Dio, o chi per esso ha giocato le sue carte e devo dire che le ha giocate come meglio non avrebbe potuto fare.
Sono cambiate tante cose in questi pochissimi mesi e alcune volte mi chiedo se tutto quello che ora sto vivendo in compagnia di una creatura così splendida sia vero o frutto della mia fantasia. O di un sogno stupendo. Se è così allora non voglio svegliarmi per nessun motivo! Com'è possibile che uno come me abbia avuto la fortuna di avere in dono una cosa così perfetta e bella? Non me lo so spiegare... però di una cosa sono certo... sono felice come non mi sentivo più da un bel po'!
Ho ritrovato la voglia di innamorarmi di nuovo e spero un giorno di poterlo urlare al mondo!

Commedianti

Parole che una dietro l'altra formano pagine di un racconto che ancora non è iniziato ma dentro la testa è lì che bussa per uscire fuori.
Protagonisti rubati al cielo scendono a prendere i giusti applausi di una folla in delirio per l'estasi originata.
"Chi siamo?" dice lei interrogandosi e guardando la gente che osserva meravigliata.
"Siamo io e te, semplicemente" risponde lui prendendole piano la mano.
Scrutano con occhi attenti il pubblico che commosso ora ha smesso di applaudire e lentamente esce di scena lasciandoli soli, faccia a faccia con le loro nuove emozioni.
Buio.
Le luci si sono spente ma d'un tratto, come apparsa da un sogno,  un pallida luna fa capolino da dietro le quinte iniziando ad illuminare il palco dove i due sono ancora lì, immobili, con tante cose da dire e nessuna voglia di farlo ancora. Poi lui si volta guardandola negli occhi e senza dire una parola le bacia prima la fronte e poi , dolcemente le labbra.
Il cielo ancora non sa se li rivorrà un giorno ma non se ne cura. E' già alla ricerca di altri protagonisti da mandare sulla terra per generare altri applausi estasiati.

E riapro la porta

Apro gli occhi e sono dentro, ancora una volta. Mi giro un'istante, giusto il tempo di capire cos'è accaduto ma tutto si è svolto improvvisamente lasciandomi senza fiato. Faccio qualche passo avanti, sì...è così, ci sono dentro. Sono proprio io sospeso tra follia e pace dei sensi. Un timido sorriso si dipinge sul mio volto mentre alcuni piccoli passi accompagnano i miei pensieri ed io con loro mi muovo verso questa nuova ispirazione. Mi lascio guidare dalle note che piano escono dal mio cervello e che inevitabilmente mi conducono verso un dolce oblio. Il cuore è il muscolo più strano ed è quello che meno risponde al nostro comando, paradossale a demoniaco. Ma è grazie a lui che ora sono entrato in questa nuova dimensione. Già altre volte avevo attraversato quella soglia ma ora sento qualcosa di nuovo, una linfa che scorre dentro le vene ancora martoriate dopo l'ultima triste battaglia, mostrandomi una realtà che credevo non potessi più toccare con mano. Mano che trema la mia, ma che cerca un sicuro appiglio e che sa già dove trovarlo. Chiudo per un'istante gli occhi ma continuo a vedere e a cercare una nuova verità.

La scelta

Urlo scappo corro e ritorno
inseguo me stesso cercandomi altrove.
Dove sono?
Lì son rimasto, dove non voglio.
E allora prendo le mie cose, m'incammino.
Vieni con me, portami via,
fammi capire cosa non va,
fammi vedere come si fa.
Dove sei?
Dove vorrei che fossi io.
E allora aspettami lì.
Presto arriverò,
ma tu non andartene ancora,
non adesso che tutto mi è chiaro.
Accendo la luce, sogno da sveglio
muovo i miei passi a ritroso nel tempo
e vomito rabbia con pezzi di lei.
Lei che non è più me, che non c'è più in me.
Ora un nuovo domani si presenta alla porta.
Apro e ci sei tu.
Ridi, sorridi, credi.
Apro la scatola che tieni stretta
e dentro ci sono io rinato per te.

Spettri

Come volevasi dimostrare sono il solito cagasotto! Dovrebbero darmi la laurea di "Paure e Timori" e presto, se continuo di questo passo, anche quella in "Paranoie applicate", insomma...altro che dottore! Roba da esserne davvero fieri.
E' davvero una gran brutta cosa la paura, perchè se ce l'hai appiccicata addosso, ti segue come un'ombra impedendoti qualsiasi azione sensata. Che palle...
Non parliamo poi della paura legata ad eventi passati...lì sì che c'è davvero da ridere.
Cercando di essere un attimo seri, sono stanco della paura di fare qualsiasi passo, soprattutto se questo passo potrebbe portarmi a raggiungere la felicità e la stabilità emotiva che da troppo tempo vado cercando. Ho voglia di tornare a sorridere, di essere libero da pensieri opprimenti su quanto faccia schifo la mia realtà quotidiana o su quanto la mia insicurezza incidi sui rapporti umani. Ho vissuto storie che mi hanno segnato negativamente, forse troppo...sarà per questo che ora ho il terrore assoluto di lasciarmi andare, di spiegare queste benedette ali e vivere le cose assaporandone il vero gusto. L'angoscia di stare ancora male, di soffrire nuovamente è forse più forte della volontà di stare bene davvero. E tutto questo è dannatamente debilitante.
Sono stanco e ho voglia di cambiare...ma è così difficile...
Ora che un po' di luce è tornata ad illuminare la mia vita dovrei cercare di goderne il più possibile, con gioia e speranza...forse in fondo è così...ma non completamente. E non è giusto, per me ma soprattutto per chi, questa luce ma la sta donando con più coraggio di quanto ne stia spendendo io. Me la sono sempre presa con la vita sul fatto che non regali mai niente...però quando invece qualche piccolo dono lo concede, io non riesco a gioirne come è giusto che sia o come il cuore mi consiglia di fare. Sarò ingrato forse. O semplicemente uno stupido.
Spero di aprire un po' gli occhi e soprattutto il cuore d'ora in poi, ho voglia di tornare a ricordare come si fa a volare davvero...

Respiri

Scorrono rapide sensazioni che si perdono tra i respiri
mentre intorno le nuvole si tingono di colori sempre più invernali
contrapposti alle sfumature di pastelli colorati
che dolcemente danno vita ad una nuova tela.
Atomi in movimento si cercano e si scrutano
pronti ad inventarsi nuove inesplorate reazioni.
Abbracci caldi e sinceri rimangono sospesi nelle frasi appese al cuore,
fatte di parole sussurate piano e di carezze che bruciano il sole.
Gli occhi sereni scrutano un domani senza domande
cavalcando pensieri che spaventano
ma che lentamente si allontanano dal triste circo di lacrime e rabbia
che con la sua carovana tutto aveva travolto.
I giorni si inseguono fino a ritrovarsi in istanti lunghi anni
che si credevano dimenticati.
Salti all'indietro ricoprono distanze lunghe una vita fatta di sogni.
Atmosfere adolescenziali riaffiorano dalla pelle illuminando il cielo sopra di noi.
Tutto intorno è etereo e al tempo stesso così tangibile,
così come i brividi che si arrampicano sulla pelle quando ci si sfiora,
donando nuova forza a quel muscolo raffreddato che aveva smarrito la sua sicura dimora.

Basta

Le cose succedono quando meno te le aspetti. E' così che va, sempre...e non puoi farci proprio nulla. Anzi, più cerchi di fare in modo che la vita non ti sorprenda e più lei da brava puttana, si mette a giocare con te e con i tuoi progetti riuscendo a sconvolgerti la mente. Tanti mesi passati a riflettere su quanto sia opportuno essere ralisti e distaccati di fronte a certe situazioni, soprattutto in ambito sentimentale, gettati nel cesso solo perchè dal cielo ti piomba tra le mani una vera e propria bomba pronta ad esplodere da un momento all'altro lasciandoti senza parole. Ed ecco che ritorni a fare le stesse identiche cose che ti eri ripromesso di non fare più. E invece di andare avanti ti ritrovi a fare passi indietro.
Avete mai provato la sensazione di sentirvi dei quindicenni nonostante magari si siano abbondantemente superati i venti? Ecco...prendete un ragazzo, buttategli addosso tante di quelle paure e paranoie da far imbarazzare persino un pensionato o un malato terminale, aggiungeteci una manciata di mancanza di fiducia nell'amore e nella stabilità dei rapporti, condite il tutto con un pizzico di immaturità quanto basta e otterrete l'esatta copia di me in questi ultimi mesi. Bene, ora accanto a questa personcina affiancate quanto ti più bello la vita possa dargli in questo momento: una persona capace di riportargli il sorriso e quel tanto di serenità necesaria a vedere il mondo sotto un'ottica diversa. Un vero fulmine a ciel sereno, di quelli che ti squotono e ti sconvolgono in maniera inaspettata e al tempo stesso magica. Cosa farebbe una persona normale di fronte a tutto cio? Sì ok, la risposta la sanno tutti...peccato che io non la ricordi più.
Ma voglio ricordarla e anche in fretta perchè forse non ha senso nascondersi dietro la paura, paura di cosa poi? Di vivere? Assurdo...
Fabio Volo in un libro ha scritto che tutti noi viviamo in quanto esseri umani, esistiamo perchè materialmente facciamo parte di questo mondo. Ma quanti possono affermare con assoluta certezza di VIVERE nel vero senso del termine, quello più ampio possibile?
L'avevo scritto in qualche precedente post...ma ora ne sono convinto più che mai, soprattutto dopo gli ultimi sviluppi! Basta rifugiarsi nel passato, basta rimanere protetti da una pesante armatura che, per quanto sicura, non mi permette di muovermi. Voglio tornare ad essere libero nei movimenti e vivere sul serio tutto ciò che mi accade e mi accadrà. Probabilmente mi farò ancora male...ma a questo punto correrò il rischio! Non voglio più avere rimpianti!

Vola

Non avere paura, rincorri le nuvole e insegui i sogni
che nel silenzio del tuo cuore urlano per farsi raccontare.
Lasciali uscire piano.
Fa che accarezzino dolcemente i tuoi desideri
fino a mostrarti la più bella delle realtà possibili.
Non limitarti a sperare,
vivi per raggiungere ciò che vuoi essere
senza nasconderti da facili rimpianti.
Spiega le tue ali e vola via
senza guardare mai in basso
perchè da laggiù cercheranno sempre di distrarti.
Cadrai a volte, perchè nulla è mai facile come si vorrebbe.
Ma ogni volta che succederà ci sarà qualcuno pronto ad aiutarti,
ti prenderà per mano sorridendoti, e sussurrandoti calde parole,
facendoti sentire la più bella delle creature fantastiche,
e ti porterà nuovamente sopra le stelle.
E da lì con i tuoi occhi illuminati dalla luna,
osserverai tutto ciò che sei stata
e allora saprai di essere cambiata,
pronta per spiccare un'altro salto,
pronta per un'altro volo.


Incontri

Fuori il primo freddo bussa alla finestra
e dentro me lentamente, scorre via lungo le vene.
Strana magia in contrasto con l’aria della città
che sempre più corre incontro al lungo inverno.
Il cielo sopra noi si coprirà di tristi nubi
e la notte scenderà più velocemente togliendo respiro alle ore,
ma ciò non mi spaventa perché farò della speranza la mia dolce compagna.
Da lei mi farò cullare e a lei mi abbandonerò con gli occhi sognanti che solo un bambino può avere.
E allora questa città non sarà più triste
e anche il più freddo degli inverni non potrà ghermirmi.
Camminerò sospeso tra la follia e l'innocenza,
danzando sospinto dal vento dei sogni.
Mi addormenterò leggero. 
Sognerò una realtà non lontana in cui io possa essere felice.
Sognerai una realtà non lontana in cui tu possa essere felice.
Chissà se un giorno non lontano questi sogni si potranno incontrare e prendere per mano.

Aprire gli occhi?

E poi ci son quelle giornate che hai lo scazzo addosso e non sai il motivo. Sei scazzato e basta, stop, questione chiusa! Ed è peggio quando è così...perchè un conto è se una ragione c'è ed è lì, si palesa chiaramente davanti ai tuoi occhi e allora sai dove andare a sbattere la testa e soprattutto sfoghi tutte le tue paranoie su quel dannato pensiero fisso che è causa, appunto, dello scazzo stesso. Ma quando invece ignori completamente quale sia quella ragione si inizia ad andare di fuori, fuori di testa intendo. Non c'è cosa peggiore forse, che alzarsi la mattina con quel groppo alla gola o al cuore che fa un male cane e non puoi fare proprio nulla per scacciarlo via... e te lo tieni tutto il giorno appeso lì senza riuscire a capacitarti del perchè. E vaghi per il resto della giornata vivendo con quell'assurda sensazione di vuoto e inutilità, di voglia di NON fare assolutamente nulla per non rischiare di peggiorare ancora la situazione. E ovviamente cosa fai per non pensarci? Va a finire che ci pensi ancora di più...dando vita ad uno stupido gioco con la propria integrità mentale, magari già debilitata e nel mio caso completamente instabile. Una gara a chi arriva prima al traguardo e, caso strano...non sono mai io a vincere.
Ad essere onesti però, credo che fondamentalmente un motivo scatenante ci sia per forza, solo che siamo troppo cechi per accorgercene o forse, semplicemente, non abbiamo voglia di aprire gli occhi.

Perdersi, ritrovarsi...

Non c'è niente da fare, noi esseri umani siamo dannatamente imprevedibili, a volte riusciamo a stupire addirittura noi stessi. Io poi credo di essere una delle persone più lunatiche sulla faccia della terra: cambio umore dal mattino alla sera in giornate pseudo normali, figuriamoci quando accade qualcosa di particolare...
E' un periodo davvero strano questo. Sto cercando in tutti i modi di riempirmi le serate pur di non rimanere a casa davanti al pc, sto riprendendo contatti con persone che non vedevo e sentivo da un sacco di tempo e in più sto facendo cose, anche banali per carità, che però prima non mi sarei immaginato di fare. Mi sta tornando pian piano la voglia di vivere e di rimettermi in discussione come forse mai mi era capitato. Non so dire se questo sia sintomo di crescita o maturità però mi piace quello che mi sta succedendo. Forse sarà solamente un fuoco di paglia e tra una settimana scriverò di quanto sia triste e vuota la mia vita (vi ricordo che sono lunatico), però ora sto cercando di godermi ogni singolo istante di positività che mi cade addosso, cercando di non scansarli.
Un piccolo alone nero tuttavia c'è...ed è la costante paura di rimettermi in gioco anche dal punto di vista dei sentimenti, paura che mi segue come un'ombra e che mi spara in testa pensieri terribili che difficilmente riesco a cacciare via. Ho perso fiducia nell'amore perchè probabilmente sto diventando più cinico e freddo e in parte la cosa non mi disgusta poi più di tanto. Forse ora ho bisogno di ritrovare me stesso, capire ciò che voglio e iniziare a volermi bene davvero. Solo così forse un giorno potrò ritrovare fiducia in certe cose. Chissà...

Quanto è vero...

Le coppie veramente giuste sguazzano in mezzo alla stessa merda di tutti gli altri. La grossa differenza è che non si lasciano sommergere. Uno dei due si farà forza e ogni volta che occorre lotterà per quel rapporto. Se è giusto e se sono molto fortunati, uno dei due dirà qualcosa...
Dott. Cox (Scrubs)

Ritorno alla realtà

E da oggi la mia estate si può dire ufficialmente chiusa...certo, ci saranno ancora un paio di sagre a dare un' ultima botta di vita a questa stagione che ormai volge al termine però, il fatto di aver ripreso a lavoro con i soliti orari, non può che riportarmi alla realtà. Agosto è passato rapido ma portandosi dietro tanta amarezza e tanti rimpianti che purtroppo mi accompagneranno ancora per un bel po'. Avrei voluto che fosse l'estate più bella degli ultimi anni ma non è stato così...anzi, probabilmente potrei classificarla come una delle più tristi. Ho capito quanto sia facile buttare nel cesso una storia rendendosi conto, quando ormai è troppo tardi, che forse si poteva ancora salvare qualcosa, che non tutto era perduto e che con un po' di coraggio in più si sarebbe potuto ricostruire tutto, con fatica certo, ma anche con la consapevolezza che questo ci avrebbe fatto crescere e reso più forti. Ora per quanto lo desideri più di ogni altra cosa al mondo, so che è tardi per tornare indietro, perchè ho permesso che accadessero certe cose che, se si fossero evitate, probabilmente non mi avrebbero portato ad essere qui ora a piangermi addosso arrivando quasi al punto di odiarmi.
Non mi resta che rassegnarmi e fare mea culpa sperando che arrivino tempi migliori...ed estati più belle.

Istantanee

Oggi non mi va di spremere troppo le meningi per buttar giù qualcosa di buono, non ne ho nemmeno la voglia...per cui lascerò che siano i Subsonica a parlare per me con questa canzone. Forse è il miglio testamento dettato dal cuore in questo periodo.

Occhio distratto, mirino sopra il mondo, apro
una lancetta seziona il pomeriggio, vuoto.

Senza parole ascolto la mia strada
senza parole e il tempo di decidere
senza parole mi muovo incontro ai giorni
senza parole ricorderò di te
senza parole e il ritmo della strada
senza parole il suono delle cose
senza parole il silenzio di un addio
senza parole ricorderò di te.

Inquadro istantanee, finestra sopra il giorno,
guardo figure mosse scenario senza suono vivono.

Senza parole ritorno alla mia strada
senza parole ma spazio per decidere
senza parole rimpiangerò quei giorni
senza parole ricorderò per te
senza parole e il suono della strada
senza parole con nervi che improvvisano
senza parole né sogni né orizzonti
senza parole la tazza di un caffè

senza parole nel traffico del mondo,
vivo inquadro istantanee orbitando sul mio giorno
guardando contro sole la vita che si muove

Aspettando...

Sembrava tutto così facile, tutto già deciso. Sarei stato pronto a metterci una firma se me lo avessero chiesto un mese fa. E invece ora è tutto nuovamente rimesso in discussione, ogni cosa che sembrava certa ora non lo è più. Forse mi ero illuso di aver trovato la felicità in seguito alla scelta fatta ma così non è. Mi sento una merda e soprattutto sto riempiendo la mente di rimpianti, di ricordi e il cuore di lacrime. Ora non so più cosa sia giusto e cosa sbagliato? Forse tornassi indietro rimetterei tutto in discussione e probabilmente affronterei la scelta con un po' più di razionalità, per quando sia difficile in certi momenti osservare le cose in maniera passiva per poter poi dare risposte che abbiano un senso logico. Dicono che dagli errori si possa sempre imparare per migliorarsi in futuro, per crescere...non lo so se è così. So solo che in qualsiasi rapporto, per quanto ci si possa sforzare a far andar bene le cose, per quanto uno provi a non commettere più gli errori del passato, si ritrova in ogni caso a commetterne, magari di nuovi, magari peggiori.
Comunque non si può tornare indietro...ed il brutto e il bello della vita. Gli sbagli si pagano, l'avevo dimenticato troppo in fretta forse. Ora resta solo il tempo per pensare alle cose che si potevano sistemare se solo fossimo stati più maturi e onesti tra noi, i rimpianti busseranno nel cuore per parecchio tempo, già me lo immagino, ma non potrò farci proprio niente. Il tempo sistemerà le cose, si dice così no?
E allora provo a crederci e intanto cerco di aggrapparmi alle cose più materiali che ora fanno parte della mia vita, forse perchè sto diventando più cinico, forse perchè sono fin troppo realista o forse, semplicemente, perchè ho smesso di sognare.

Dadi

Assonnati e lenti passano i secondi mentre a gli occhi continuano imperterriti a rimanere fissi su quella parola, carne viva di una frase che non verrà mai letta tutta, ferità che non troverà cura.
Gran parte di ciò che esiste attorno a me appare sbiadito e consumato dalla mia stessa voracità e tutto il resto è noia, come diceva il cantante.
Alla continua ricerca di espedienti, di una pistola dal calibro giusto, la più adatta ad ammazzare il tempo, rincorro mentalemente le lancette dell'orologio in una folle corsa senza arrivo prestabilito cercando di emergere con la testa dal mare di mediocrità nel quale da un po' di giorni ho trovato vano rifugio.
Assurda e puttana la vita, gioca con te da quando sei nato e si diverte ad osservare i tuoi fallimenti, le tue gioie, le tue ansie, i tuoi amori, i tuoi errori e giudica ogni passo che fai. Ma in fondo è lei che manovra i fili e che nel breve lampo di un ricordo ci può distruggere oppure con la stessa facilità, farci tionfare riempendoci l'ego di orgoglio.
Confuse considerazioni si scontrano dentro e fuori di me alimentando il cauto timore per un destino, il mio, che ancora non ha smesso di giocare la sua partita a dadi con la mente.
Cerco di staccare anima e corpo per meglio capire, con occhi sconosciuti ed estranei, quali siano i progetti che questa dannata partita ha in serbo per me.
Torno poi su quel libro, su quella frase e su quella scostante parola, chiudendo fino alla prossima volta, la scatola dei pensieri e quella della follia.

Malinconoia

Incredibile come la mente umana possa cambiare in maniera così dannatamente veloce e con imprevedibile impeto. Tutta la sicurezza che credevo di aver fatto mia dopo gli ultimi eventi è svanita quasi del tutto nel giro di pochi giorni lasciando il posto all'incertezza e alla malinconia. Ora nella mia mente non fanno che farsi largo emozioni e pensieri contrastanti che non rendono affatto stabile il mio umore. Passo da momenti di calma apparente nella quale sembra che non mi importi nulla di ciò che mi circonda e che fa parte di me, a istanti anche lunghi una giornata nei quali invece mi faccio domande senza darmi risposte soddisfacenti, facendomi precipitare quindi nella tristezza più profonda e cupa.
Pensieri su ciò che è stato e su quello che poteva essere fatto per evitare che una storia comunque bella e importante finisse. Continui punti interrogativi che si vanno a posare sulle decisioni prese e che fino a qualche giorno fa sembravano essere categoriche, ora invece tutto mi sembra assurdo e tremendamente sbagliato. O almeno credo...
Ecco proprio in questo preciso istante, mentre sono qui seduto davanti allo schermo del pc, accompagnato dal rumore dei tasti della tastiera, continuo a rimettere in discussione tutto e il contrario di tutto senza arrivare ad alcuna conclusione.
So soltanto che ora non si può tornare indietro. Forse perchè in realtà non voglio neppure. E quindi non mi resta che guardare in faccia questa mia nuova realtà, iniziando a mettere l'anima in pace e rassegnarmi all'idea, almeno per il momento, di trovare quella tanto agognata serenità che ingenuamente credevo di poter far mia.
Inconsciamente però, non posso che pensare a quanto è strano l'animo umano. Forse sarebbe bastato semplicemente essere più sinceri tra noi e soprattutto con noi stessi quando ancora si poteva essere in tempo per mettere un freno alla valanga di eventi che poi, inevitabilmente ci ha travolti portandoci alla fine della storia.

Vivere davvero

Anche se con un po' di ritardo aggiorno il blog in questa serata, una come tante, in cui però la voglia di tornare a condividere qualcosa ha bussato più insistentemente convincendo così la mia mente e di conseguenza le mie mani a buttare giù un po' di righe. In realtà non è successo nulla di così importante o significativo a tal punto da scrivere un nuovo post. Semplicemente ho avuto modo, come del resto mi ero ripromesso, di pensare e riflettere attentamente su di me, un'attenta analisi su quello che è successo e su come penso di reagire. Non credo interessi sapere a nessuno tutte le paranoie che mi sono girate in testa in questi giorni e soprattutto sono certo che ancora meno possano interessare in toto tutte le conclusioni a cui sono giunto. Sono sereno, senza ombra di dubbio e convito che d'ora in poi cercherò di essere più attento nelle scelte che la vita mi costringerà ad incontrare e di conseguenza a fare. Non voglio più affrettare i tempi nei rapporti di coppia per paura di rimanere solo. Affronterò l'amore come è giusto fare, con paura e rispetto. Perchè un sentimento così grande può portarti in alto, nel podio più ambito ma anche distruggerti fino a farti desiderare di non essere mai nato. E' un'utopia pensare che non soffrirò più ma per quel che vale cercherò comunque di guardarmi intorno e aspettare la scintilla giusta senza però risparmiarmi mai. Voglio iniziare a vivere nel senso più ampio e vero del termine. Certo, sono vivo come lo siamo tutti dal momento in cui veniamo al mondo. Ma chi davvero, oggi come oggi, può affermare con assoluta certezza di vivere sul serio, pienamete? Di godere delle piccole gioie quotidiane imparando a vedere tutto come un dono? Io voglio provarci...vivere alla giornata senza pensare troppo al domani, fare le cose perchè semplicemente mi va senza preoccuparmi troppo delle conseguenze, arrivare la sera contento della giornata passata perchè ho fatto tutto quello che c'era da fare per renderla speciale. L'elenco potrebbe essere lunghissimo e non mi va di stare ad annoiarvi ulteriormente. So che sarà difficile iniziare a ragionare in questo modo visto che la vita a volte fa la puttana e cerca sempre di fotterti ma non mi arrenderò, non questa volta...lotterò per me, per vivere veramente d'ora in poi.

Ricomincio da me

Ci siamo...the last day!! E da domani svacco totale e mentale saranno il mio unico mantra. L'idea di andarmi a nascondere in qualche caverna montana mi aveva sfiorato più volte i pensieri, vivere come un vero eremita per quasi un mese. Però poi mi son detto che non ne sarebbe valsa la pena. In fondo adoro troppo le comodità per rinunciarvi. Certo, non sarebbe male sparire per un po', non lo nascondo, ma è altrettanto affascinante l'idea di godere a pieno di questi giorni di vacanza nel migliore dei modi, tenendo la testa occupata il più possibile. Anche se già lo so che passerò le notti a meditare su di me e soprattutto sul mio futuro. Ma ci sta ed è giusto che accada.  Mi farò accompagnare da un po' di sana musica altamente energizzante e distensiva, una May 16th dei Lagwagon magari, oppure perchè no, qualcosa pescato da qualche nuova discografia screamo tipo i "Funeral For a Friend" o "From Autumn to Ashes" altro che Redbull. E poi condirò il tutto con film degni di tal nome. Ho un hard-disk pieno di pellicole pronte per essere assaporate e visto che il tempo non mancherà mi farò delle grandi scorpacciate di cinema formato home.
Intanto stasera una birretta in compagnia non me la leva proprio nessuno. Con i pochi amici rimasti in città, a condividere la tristezza dall'arsura torinese, darò via così alla mia estate che, seppure con un po' di ritardo, inizia ufficialmente. E parto da me questa volta, senza troppe pretese ma con la voglia di riscoprirmi giorno per giorno, con gioia e con un pizzico di spirito fanciullesco. Fanculo ai miei 25 anni!

Meno uno alla pace

E anche oggi è finita...giornata decisamente più positiva rispetto a quella di ieri nella quale mi sono anche beccato una specie di caziatone dal capo. Mi sono sentito una merda incompetente, ma purtroppo è mia abitudine avere scarsa considerazione di me stesso. Cosa volete farci, adoro esaltare il mio ego. Comunque giornata di paga visto la fine del mese che finalmente è arrivata. Miseria che agonia. Domani giusto per concludere la settimana andrò ancora in ufficio ma posso dire quasi tranquillamente di essere in vacanza, se non altro con lo spirito e con il pensiero. Cercherò di godermi pià che potrò questi lunghi giorni di riposo approfittandone, come detto in qualche precedente post, per ritagliarmi un po' di tempo solamente per me. Poi chissà, mai dire mai...potrebbe anche succedere che capiti qualche evento positivo e chi mi risollevi un po' da una situazione che, seppur voluta da me, non ha nulla di entusiasmante.

Staccare la spina

E' ufficiale...sono stanco! E' solo uno stato mentale più che fisico o almeno credo. Certo, una buona dose di sonno preso in scatole da dodici pillole, non farebbe male però diciamo che sento il bisogno, ora più che mai, di far riposare la testa. Troppi pensieri ultimamente e il mio piccolo cervellino non è abituato a tanto girar di neuroni. Scherzi a parte credo che un po' di stacco dalla solita routine non possa che farmi bene. Oddio, diciamo che da qualche giorno a questa parte la routine si è spezzata alla grande visto che sono venute a mancare un'insieme di cose che fanno parte del "vivere di e in coppia", però tutto sommato ancora mi sento legato alle scadenze che la giornata mi butta addosso e che purtroppo ora stanno iniziando a pesare come macigni. E devo ringraziare il cielo, o chi per esso, di aver lasciato il mio vecchio lavoro da agente immobiliare o per meglio dire "procacciatore d'affari nel settore immobiliare" (quante parolone si usano oggi solamente per riempirsi la bocca...) altrimenti credo che ora sarei collassato alla gande!
Ad ogni modo so già che poi mi toccherà trovare delle cose per tenermi occupato in qualche modo visto che, come ho scritto nel post di ieri, per gran parte del mese sarò costretto a rimanere in compagnia della mia ombra. Chissà, magari ritroverò l'ispirazione ormai un po' assopita e mi ributterò nella musica. Già, perchè no...potrebbe essere un buona idea (e forse l'unica) anche per produrre qualcosa di buono e da sfruttare per i mesi a venire, con la speranza di tornare in sala prove con la band. Ma sì, c'è ancora tempo per questi pensieri. Pensiamo prima di tutto a sbrigare le ultime cose, qui in ufficio.
Già...anche qui le cose potrebbero andare meglio, per carità il lavoro mi piace e finalmente credo di aver trovato il mio "ambiente", però mi accorgo di avere ancora un sacco di cose da imparare e spesso, ed è sempre stato un mio grosso problema, ho come la perenne sensazione di non essere mai all'altezza. Che bel periodo vero? Ma dietro le nuvole c'è sempre il sereno...qualcuno ha il numero del tizio che ha detto questa frase? Avrei da dirgli qualche parolina.

Batman - The Dark Knight

Era da parecchio tempo che non mi capitava di vedere un film che mi coinvolgesse e mi affascinasse così tanto da continuare a pensarci anche i giorni successi. Considerando poi che il film in questione è Batman - The Dark knight allora è necessario soffermarsi a riflettere un po'.
Ci troviamo di fronte ad un ennesimo sequel, ma contrariamente a quello che capita nella maggiorparte dei casi, questo a mio modo di vedere ha senz'altro superato il precedente Batman begins del 2005, sempre di Nolan alla regia. Dopo i disastri prodotti da Joel Schumacher negli anni passati e che ci avevano mostrato un Batman forse peggiore, in credibilità, di quello dei telefilm anni '70, ritorniamo finalmente ad atmosfere più simili e riconducibili all'eroe dei fumetti che i fan più accaniti conoscono molto bene.
La storia in effetti, prende spunto e si rifà quasi fedelmente ad uno degli albi più famosi del cavaliere mascherato e ci mostra un'eroe in bilico, combattuto da sentimenti contrapposti. Un procuratore distrettuale (Harvey Dent alias Aaron E. Eckhart), la giustizia fatta a persona, che si ritroverà a diventare suo malgrado, ciò che più odia. E infine lui, forse il vero protagonista del film: Joker.
Il Joker di Heath Ledger lascia senza fiato, affascina e spaventa al tempo stesso. Follia allo stato puro, un uomo che ama far del mare per puro divertimento, per dimostrare che tutti sono mostri, Batman compreso, proprio come lui. L'interpretazione del purtroppo defunto attore è magistrale e non a caso si sta parlando in questi giorni di attribuirgli un oscar come miglior attore. Tre uomini quindi che si scontrano scavando ciascuno nella propria personalità facendo emergere tutta l'oscurità che cè peraltro, in ognuno di noi. Il male e il bene che confluiscono. Per tutto il film si respira quindi una sensazione di angoscia che pian piano sale e al tempo stesso tiene legati alla poltrona.
Come sfondo una citta di Gotham, resa reale come non mai, con i suoi lati in luce e in ombra.
E' un film che lascia il segno e fa riflettere, uno specchio sulla società odierna che purtroppo sta mostrando sempre più il peggio di sè. Ci sarebbero tante cose da dire ma purtroppo non avendo la levatura di un critico cinematografico, mi fermerò qui con un consiglio: vedetelo il prima possibile perchè ci troviamo di fronte ad uno dei film più belli degli ultimi anni.

VOTO: 9

Luglio col bene che ti voglio...

Ci siamo, ormai Agosto è alle porte e mi lascerò dietro le spalle un Luglio dai toni decisamente spenti, nonostante l'estate che imperversa, seppur con temperature al di sotto delle aspettative. Che strano, da qualche anno a questa parte non sento più quella febbricitante sensazione euforica che si portava dietro la stagione estiva e che mi faceva desiderare più di ogni altra cosa l'arrivo del caldo! Forse perchè probabilmente, essendomi affacciato al mondo del lavoro non è così allettante l'idea di passare i giorni di giugno luglio e agosto dietro un pc...
Sono passati pochi giorni da quando ho deciso di tornare nuovamente solo e che mi piaccia o no mi devo rassegnare al fatto che mi toccherà passare buona parte del prossimo mese vivendo praticamente da eremita dato che tutti i miei friends sono via. Dovrò poi ricordarmi per il futuro di scegliere un mese invernale per lasciare una ragazza o comunque un qualsiasi mese tra ottobre e maggio.
Comunque chissà, magari mi farà bene questa solitudine forzata. In fondo era quello che volevo e d'altronde è da parecchio che non mi prendo del tempo solamente per me, per riflettere e capire cosa voglio e soprattutto chi sono. Non si finisce mai di imparare, in particolar modo da se stessi.
Sono combattuto perchè da una parte non vedo l'ora che questi giorni passino in fretta per giungere alle tanto agognate "vacanze" ma dall'altra mi spaventa il fatto di avere così tanto tempo libero da occupare in modi che onestamente, ora come ora nemmeno riescono a venirmi in mente.

Tornare a vedere

La vita, questa sconosciuta, questa affascinante strega che ogni giorno ci tenta mostrandoci attraverso mille fiestre, sfumature di felicità che a tutti i costi cerchiamo di inseguire. Felicità che sappiamo benissimo essere solamente un'idea, un'utopia. E' stato un periodo strano quast'ultimo, a più riprese ho rischiato di cadere dal baratro senza riuscire più a salire. E' assurdo pensare che a causa di altre persone si possa perdere quasi del tutto la bussola, la capacità di osservare liberamente il mondo, rimanendo intrappolati in un'ampolla di vetro. Inermi e impotenti di fronte alle cose che accadono, in balia di emozioni non più tue. Non stavo bene da tanto e da tanto pensavo al mio futuro. In qualche precedente post avevo scritto che avrei cercato di cambiare per il bene mio e degli altri, ma soprattutto del mio. Non pensavo che per farlo avrei dovuto scavare dentro me stesso fino a scoprire quello che forse era già ovvio e nascosto nel mio cuore da parecchio tempo. Non amavo più. Non ce la facevo più. La spazzatura che avevamo tirato avanti per mesi era strabordata fuori lasciando emergere l'amara verità. Per mesi avavmo galleggiato nell'oblio delle incertezze, cercando di andare avanti nonostante tutto. Ma alla fine ho detto basta...con la tristezza nell'anima ho preso coraggio e ho fatto la scelta più difficile, quella di lasciare la ragazza con la quale pensavo si potesse costruire qualcosa di solido e durevole. Il tempo ci ha fatto però capire che non sarebbe mai potuta durare. E' sempre triste quando un'amore finisce ma forse a volte l'unico modo per crescere è sbattere contro la verità più cupa e spaventosa, cadere e farsi male per poi alzarsi in piedi e osservare il mondo nuovamente con i tuoi occhi, zenza vincoli e senza bende.
Non so cosa succederà d'ora in avanti, sarà dura ricominciare, anche se sono stato io a prendere la decisone. Sarà dura perchè comunque è difficile tornare di nuovo ad essere solo metà mela, perdere tutte quelle bellissime abitudini e alchimie che si erano create, mettere da parte i ricordi che bussano la notte mentre cerchi di addormentarti aspettando che prima o poi l'altra metà, quella giusta, arrivi.

Considerazioni sconclusionate

Non è molto che ho messo su questo blog...oddio, in verità in passato ho avuto modo di aprirne diversi con risultati non molto soddisfacenti. Non che ci si possa aspettare poi chissà cosa da un blog che in realtà ha poco da offire. Con i precedenti c'era stato un timido tentativo nel cercare di renderlo il più possibile un luogo per dire la mia su ciò che accadeva all around the world. Peccato che alla lunga mi sia accorto che il mio blog non era diventato altro che uno degli innumerevoli cloni di quello di Beppe Grillo e in più, come se non bastasse, c'erano talmente tanti fatti da raccontare da non avere il tempo materiale per scrivere. Prima ancora avevo cercato di crare una sorta di libro virtuale nel quale raccogliere tutto ciò che mi passava per la mente. Anche in questo caso la mancanza di tempo e contemporaneamente di ispirazione (senza quella hai voglia a scrivere...), avevo gettato la spugna.
Da qualche mese appunto ho deciso di aprire qui l'ennesimo blog senza troppe aspettative e false illusioni. Mi ero detto, e l'ho scritto nel mio primo post se non ricordo male, che ci avrei buttato dentro di tutto e di più, senza seguire alcun filo logico. In fondo già il mondo non è normale di suo, non vedo perchè io dovrei esserlo...e poi, normale rispetto a cosa, a quali canoni? Resta il fatto però che un blog, se non hai niente di utile da condividere o da "dare" agli altri, colpisce poco e soprattutto non interesserebbe a nessuno. E qui nasce quindi spontanea l'esigenza di dare una svolta a tutto questo anche se non ho ancora pensato con attenzione a cosa, un povero mentecatto come me, possa dare di utile alla comunità navigante del paese e oltre. Da qualche parte nella Bibbia viene detto che ognuno ha dei talenti da coltivare, far crescere e poi donare al prossimo. Tutto sta a capire quali siano effettivamente i miei talenti. Detta così sembrerebbe che, alla veneranda età di 25 anni non abbia ancora capito quali siano le mie capacità più spiccate, effettivamente sarebbe preoccupante se i fatti stessero così...ma fortunatamente così non sono. Devo solo capire tra quali dei miei talenti prendere ciò che mi serve per rendere utile questo blog. Pescare dal cilindro qualcosa di utile da condividere. Altrimenti, tanti saluti e grazie!
La ricerca comincia dunque...

Ancora una volta

Non ho saputo resistere alla tentazione e alla fine ho nuovamente giocato con il layout creando qualcosa di nuovo, niente di complicato come vedete.
Manca ancora la testata ma per quella credo che ci vorrà ancora un po' perchè sono in cerca della giusta ispirazione.
E dopo questo breve post, abbastanza inutile mi congedo per tornare al mio lavoro!

Mani in tasca

E a proposito di cambiamenti (vedi ultimo post), a causa della mia dannatissima abitudine nello smanettare senza ritegno tra le impostazioni del blog, ho mandato a quel paese tutta la struttura, layout compreso, della mia pagina personale. Come vedete ho impostato un layout di fortuna per che probabilmente rimarrà tale ancora per un po'. Appena riuscirò a prendermi del tempo, approfittando magari delle vacanze estive, cercherò di creare qualcosa di carino e del tutto nuovo rispetto alla precedente versione del blog. Ok, lo so che questi cambiamenti son ben poca cosa rispetto ai grandi progetti prefissati, però in questo momento anche i piccoli e apparentemente insignificativi passi valgono già qualcosa, una minuscola conquista per lo spirito!
A presto!

Cambiamenti


E' strano rendersi conto, alla "tenera" età di 25 anni, che si sta attraversando una fase della vita per cui ogni decisione, ogni singola scelta, seppure apparentemente priva di significato, inizia ad assumere connotazioni diverse. Bisogna iniziare a gettare le basi per il futuro...anzi, in realtà si sarebbero già dovute gettare qualche annetto fa, ma cosa volete, il vostro affezionato ha sempre avuto parecchie difficoltà a gestire la propria vita, non che per gli altri sia facile, però diciamo che io probabilemente non ci ho mai nemmeno provato con troppo impegno. E così mi ritrovo immerso in un periodo strano che nemmeno io saprei definire poichè sarebbero tanti gli aggettivi adatti a descriverlo e al tempo stesso nessuno abbastanza preciso a delinearlo con esattezza. Semplifichiamo le cose dicendo banalmente che non me la passo benissimo. Un po' di tempo fa scrissi che i cambiamenti non sono mai stato il mio forte e che mi hanno sempre spaventato costringendomi spesso a girare intorno a me stesso senza però fare alcun passo avanti.Ora però non c'è più molto tempo per scherzare e i problemi bisogna iniziare ad affrontarli, per la serenità mia e degli altri, ma soprattutto mia! Non è facile rendersi conto che ci sono tante cose, alcune piccole e altre dannatamente enormi, che andrebbero se non cambiate, almeno riordinate un po'. Ecco, mettiamola così: forse è il caso di fare un po' d'ordine nei cassetti di quel grosso armadio confuso che è la mia vita. da dove iniziare? Bella domanda. E forse la risposta è più semplice del previsto: da qualsiasi parte voglia, basta che lo faccia convinto del fatto che sia una pulizia fatta come si deve! Probabilmente ci vorrà tempo ma qualche piccolo punto fermo c'è e questo forse mi da stimoli e forza per continuare a sistemare le cose. E' ora che la mia vita inizi a rispledere più di un vassoio d'argento. Me lo merito
direi.

Status quo™


Noi, rinchiusi qui in questo mondo che non ci vuole più
e continueremo a vivere nonostante il buio che ci avvolge.
Ma finchè si potrà guardare avanti, noi guarderemo.
Questa è l'unica via.

Voi, crudeli e patetici guardiani del nostro restare a galla
non cercate in alcun modo di alleviare le nostre ferite.
Ma finchè saremo in balia degli eventi non ci evolveremo mai
Burattini inermi siamo noi.

Non tutto si può avere lo so
viviamo soltanto di stanche utopie che
ammorbano la nostra mente, ed una via di fuga non c'è.

Chissà se su queste strade un giorno si tornerà ad esser diversi tra noi
e se ci si potrà guardar negli occhi senza sembrare tutti uguali.
Ma in fondo c'è poco da fare per poter cambiare questo status quo.
Il futuro ce l'hanno già tolto da un po'.

Non tutto si può avere lo so
viviamo soltanto di stanche utopie che
ammorbano la nostra mente, ed una via di fuga non c'è.

La Setta delle Tenebre

Spesso si va al cinema spinti più per la curiosità che un film può suscitare piuttosto che per il reale interesse che si potrebbe avere all'idea di guardarlo. E' così è stato per il film di ieri: La Setta delle Tenebre.
Pensate di aver visto tutto sui vampiri e credete che non ci possa essere più nulla di inesplorato in quel mondo affascinante e dannato al tempo stesso? Bè, credo che abbiate proprio ragione!
Sebastian Guterriez, il regista (lo stesso di Snakes on a Planes e Gothica per intenderci) ci ha voluto presentare i vampiri in una veste nuova ma che comunque si discosta anni luce dagli esempi vampireschi visti in capolavori passati, uno tra tutti Intervista col Vampiro. In questo film i succhiasangue non sono altro non morti con tanta fame e senza l'ombra di un canino (peccato che non venga spiegato il motivo), esemplare la scena in cui Lucy Liu (la protagonista), strappa via a morsi la pelle dal braccio di un povero barbone per procurargli una ferita abbastanza profonda al fine di bere il suo sangue.
La storia cerca di essere diversa dalle altre ma, proseguendo nel film si rimane con l'amaro in bocca arrivando al punto di intuire come andrà a finire la scena successiva e così via fino ad arrivare al finale, purtroppo scontato anche quello.
Sadie è un'affermata giornalista che si occupa soprattutto di disagi giovanili e mode adolescenziali. In seguito ad un articolo su un gruppo di dark si ritrova in mezzo ad una faccenda più grande di lei finendo per essere vittima di alcuni vampiri. Da qui in poi si siviluppa la classica storia di vendetta e dualismo bene/male con lei che cerca in tutti i modi di rintracciare colui che l'ha trasformata in ciò che è, mentre tenta di combattere con il suo lato oscuro e bisognoso di sangue fino a comprendere poi che in fondo, non è tanto diversa dal suo carnefice.
Nel complesso si lascia guardare ma non regala nulla di nuovo, considerando poi che non fa nemmeno tanta paura direi il risultato finale è alquanto scadente. Simpatico il cameo che fa Marylin Manson (irriconoscibile senza trucco!!) nel ruolo di un barman sfigato e non male l'interpretazione di Michael Chiklis (La cosa nei Fantastici4) che forse è l'attore più azzeccato per il ruolo datogli. Decisamente meno adatta Lucy Liu in quello di vampira in cerca di redenzione.

VOTO: 5,5

Verona

Ci sono giorni, di quei giorni dove il tempo vola e noi con lui.
Viaggi che partono con un treno e passando per l'anima ti trasportano verso lidi insperati. Città che sanno celare segreti e meraviglie che ti fanno innamorare ancora della vita, la tua e quella di chi ti sta già accompagnando lungo lo stesso sentiero da un po'.
Passi che si rincorrono l'uno dietro l'altro, marcando impercettibilemente il ciottolato che accarezza i vicoli del centro, accompagnandoci così mentre mano nella mano i nostri occhi felici inseguono i raggi di un sole da tempo atteso. I viaggi, anche se brevi, sanno celare sentimenti nascosti e risvegliare ardori assopiti dalla monotonia che la vita, a volte, ti sbatte in faccia senza mezze misure. E allora ci sono giorni, di quei giorni che ti senti rinato e ti viene voglia di prendere il mondo in mano e farlo volare in alto e sentirti padrone di ogni cosa e gioire di tutto ciò per cui prima non provavi alcunchè.
E riappare la speranza...a lei mi aggrappo con tutta la forza che il cuore mi sussurra e chiudo gli occhi guardandomi indietro, sfuggendo al nero che troppo spesso ha coperto gli strati di noi. Poi guardo avanti sempre con gli occhi chiusi, una lacrima scende, ma di felicità intrisa e di quella mi nutro per alimentare la fiducia che ho in te, che ho in noi.
E ripenso ad un'arena e ad un balcone che dell'amore è stato testimone, ripenso alla vista della città illuminata dal sole e ai chilometri percorsi tra le vie che abbracciavano la torre dei Lamberti e la Basilica di San Zeno...
Tanta fatica, di quella fatica chi rinfranca lo spirito e rasserena il cuore.

Le dimensioni del mio caos - Caparezza

Tracce:
01 La rivoluzione del sessintutto
02 Ulisse (you listen)
03 Non mettere le mani in tasca
04 Pimpami la storia
05 Ilaria condizionata
06 La grande opera
07 Vieni a ballare in Puglia
08 Abiura di me
09 Cacca nello spazio
10 Il circo delle pantegane
11 Un vero uomo dovrebbe lavare i piatti
12 Io diventerò qualcuno
13 Eroe (storia di Luigi delle Bicocche)
14 Bonobo Power

Veniamo al dunque subito. Nonostante sia uno di quelli che ci mette tanto a digerire un album prima di dare un giudizio, questa volta dopo solo un paio di ascolti sono riuscito ad apprezzare questo lavoro senza troppi indugi.
Indubbiamente questo è davvero un album di ottima fattura, dal punto di vista musicale ma soprattutto, e qua forse non c'è molto di cui stupirsi, da quello dei testi: attuali, pungenti e che senz'altro guidano alla riflessione. In sostanza questo disco non è altro che un audio-romanzo. Una storia ambientata in un futuro non molto lontano in cui una ragazza del '68, attraverso uno strano evento, arriva nella nostra dimensione e viene accolta dal nostro Caparezza, che diventa per lei un moderno Virgilio che le fa da guida accopagnandola alla scoperta di tutto ciò che la circonda. Inizia a vivere rimanendo però alla fine, imprigionata purtroppo dalla società opprimente e globalizzante che caso strano imprigiona anche noi. Le canzoni del disco descrivono quindi questo "percorso" strano attraverso il quale sarà inevitabile per l'ascoltatore fare dei confronti col passato.
Per finire quindi consiglio vivamente di procurarsi questo disco e divorarlo così come ho fatto io, rimarrete sorpresi dalla freschezza e dalla saggia irriverenza dell'artista pugliese.

Senza parole

L'erba cattiva non muore mai. E così l'Italia ha scelto quello che in fondo ci meritiamo. Il nano malefico è tornato, un po' come Freddy Krueger tormentava le sue vittime durante la notte, lui è tornato per noi, con la sola differenza che molti l'hanno voluto a tutti costi, l'hanno ardentemente desiderato, con un masochistico senso di autolesionismo che onestamente non comprendo.
La cosa che più mi fa sorridere ma al contempo incazzare è che si sentono già nell'aria grida che inneggiano alla libertà quando invece la maggiorparte di quelli che hanno votato il Senatur non si rendono conto di aver dato la loro fiducia ad una dittatura quasi legalizzata. Abbiamo fatto vincere l'uomo che ha fatto della sua immagine un' icona da mitizzare, una persona che possiede già da tempo quasi tutte le tv e i giornali e che ogni giorno ci propina spazzatura senza la quale non riusciamo più a vivere. Non so perchè ma proprio in questo momento mi sta venendo in mente una strana immagine: dei cani (con tutto il rispetto per quei fantastici animali che tra l'altro adoro) che più vengono coccolati e viziati, nutriti a dovere, quasi all'ingrasso, e più si fanno ubbidienti e mansueti. E indovinate un po' chi sarebbero i cani e chi il padrone? Forza che ce la potete fare.
Un'altra cosa davvero divertente, che troppo spesso ho sentito in questi giorni pre-verdetto, è che ci voleva una ventata di freschezza e novità. Che bisogna guardare al futuro e non al passato!
Però alla fine chi ci ritroviamo sopra le teste a manovrare i nostri fili? Forse un uomo che a più riprese, da quasi vent'anni ci governa facendo solo i propri interessi, divertendosi alle nostre spalle, continuando a rubare sotto i nostri occhi ipnotizzati. E come contorno, come se tutto questo non fosse già abbastanza nauseante, ecco arrivare dalle retrovie la Lega, no dico...stiamo scherzando vero? Non può essere vero. Non si può aver buttato via dei voti per un partito secessionista che aspira ad un paese federalista in cui il nord si deve arricchire sempre più a discapito del sud? Davvero vogliamo questo?...Che tristezza. Forse non c'è nemmeno più spazio per la rabbia, a che serve arrabbiarsi in fondo? Non mi rimane che la tristezza appunto. Perchè più vado avanti e più mi rendo conto che siamo davvero un popolo ridicolo. E allora ben ci sta! Che continui a governarci il buon cavaliere: la persona che forse davvero ci rappresenta meglio, che meglio identifica lo sfacelo che siamo diventati.

Prossime uscite

Periodo di grandi uscite discografiche!
Aprile non ci sta sicuramente regalando grandi gioie, colpa di una primavera che attarda ad arrivare e che purtroppo non si decide ancora a scaldare i nostri bei corpicini. Ci viene però in soccorso la musica con tre album freschi freschi: tutti e tre usciti già da un paio di giorni! Ovviamente non sono tre album che potrebbero piacere ai più ma senza ombra di dubbio io li aspettavo da un bel po' e sono felice di poter regalare alle mie orecchie qualcosa di nuovo!

Il primo disco, uscito il 1° Aprile è "The feel good record of the year" dei No Use For a Name (nufan per gli amici), band californiana che si è evoluta e contraddistinta negli anni per aver attraversato le diverse vie del punk passando dal punk rock nudo e crudo degli esordi arrivando ad un ottimo hardcore melodico, curato, veloce, graffiante e maturo degli ultimi anni. Ecco quindi sfornato e pronto all'ascolto il loro nono lavoro in studio, lavoro che indubbiamente rispecchierà una maturità raggiunta dopo anni di live ed esperienza. Dopo averlo divorato posterò, spero a breve, una recensione.

Il secondo, in ordine di uscita è "Futuro Imperfetto" dei Punkreas, che tornano a tre anni di distanza dal loro ultimo lavoro. Un album che da quello che ho letto sul web dovrebbe essere meno punk del solito ma comunque sempre impegnato dal punto di vista dei testi. In attesa di attento ascolto vi lascio la recensione curata da musicaboom, rivista online di musica rock e alternatica che ovviamente hanno già avuto modo di commentare il parto della band milanese.


Rimaniamo ancora in Italia in compagnia di Michele Salvemini, in arte Caparezza che dopo una breve pausa (poco più di un anno) ritorna al lavoro con un nuovo disco che già profuma di successo. "Le dimensioni del mio caos", questo è il titolo dell'album, è un cocept album, una sorta di storia, un romanzo cantato e suonato e che racconta le strane vicissitudini di alcuni personaggi frutto della fantasia dello stravagante artista. Il tutto verrà anche accompagnato dall' uscita di un libro dallo strano nome "Saghe mentali", il primo per il "rapper" pugliese, adatto per essere letto lasciandosi cullare, per così dire, dalle canzoni che compongono il disco.

Elezioni 2008

Ci siamo, ancora un paio di giorni e prenderà pienamente forma quel rito attraverso cui il popolo italiano decide di sua spontanea volontà di consegnare nelle mani di un padrone la propria anima con la consapevolezza che tra quattro anni, se non prima, gli verrà restituita più logora e svuotata di prima. Insomma, si torna al voto. Non siete contenti? Non sentite l'adrenalina scorrervi nelle vene dandovi quella strana sensazione di godimento e assuefazione che in fondo tanto ci piace? Poche ore e inizierà quell'assurdo carosello che di politico ha davvero poco, piuttosto ha il sapore di dibattito sportivo alla Biscardi. Chi vincerà? Il buono o il cattivo? I rossi o i neri? I "comunisti" o i "fascisti"? Ah scusate...mi stavo dimenticando del centro...mea culpa!
Tutti pagliacci pronti a fare il loro interesse in un corsa che li spinge a lottare tra loro per vedere chi riesce a mettercela più velocemente nel culo!
Però qualcuno bisognerà pur votare no? E allora a chi affidarsi, a chi dare la fiducia, nonostante in cuor nostro sappiamo già in partenza che probabilmente non verrà ripagata? L'Italia sta attraversando un periodo nero come non capitava davvero da molti anni e il nostro caro amico Euro non ci sta aiutando a prendere il tutto con filosofia. Ho 24 e mi trovo in seria difficoltà a guardare avanti, non mi viene affatto facile pensare a come potrei essere tra una decina d'anni, quale potrebbe essere la mia situazione lavorativa e finanziaria. E questo perchè se le cose non cambieranno in qualche modo non ci sarà alcun futuro radioso per noi. Comunque mi sto dilungando in discorsi in realtà abbastanza retorici anche se veri e tangibili; il succo della questione è che ancora una volta abbiamo la possibilità di decidere verso che direzione andare, a chi affidare il destino del nostro paese...per cui non gettiamo nel cesso questa opportunità. Ho sentito tante persone dire che non sarebbero andate a votare perchè non credono più a nulla e che perchè tanto "uno vale l'altro". Forse sì...o forse possiamo comunque cercare di far valere un diritto per il quale in molti paesi (anche nel nostro) in passato si è molto lottato, addirittura fino alla morte! Dobbiamo fare una scelta in modo responsabile e provare a cambiare le cose. Basta con le solite facce che promettono senza mantenere!
Sono più di vent'anni che Berlusconi a più riprese comanda il paese facendo esattamente solo quello che vuole, continuando a riempirci le orecchie di buffonate e false promesse. E con questo non sto difendendo la sinistra, anche loro hanno fatto tanti sbagli e i risultati dell'ultimo governo Prodi ne sono una netta testimonianza. Tuttavia credo nelle innovazioni e ancora di più negli uomini politici che ci mettono passione e credono in ideali veri e sono certo che tra un Berlusconi trito, ritrito e che ormai abbiamo visto in tutte le salse, e un Veltroni sicuramente più giovane e innovativo nel suo modo di far politica, la scelta sia quasi ovvia. Almeno per me sarà così.
Fine del sermone gente. Solo una cosa...andate a votare, qualsiasi scelta voi decidiate di fare, però andate! Non diamogliela vinta, facciamo valere i nostri diritti e diamo voce ai nostri silenzi!

Il treno

Lui è seduto, lì che aspetta.
Il treno arriverà prima o poi, questione di istanti, di minuti che si rincorreranno lenti l'uno dietro l'altro incuranti dell'ansia dell'uomo che attende alla panchina.
La valigia stretta nella mano, due o tre stracci messi male, piegati controvoglia e infilati noiosamente dentro. Sulle spalle uno zaino, pieno di ricordi, di sorrisi e di angosce, figlie di un passato ancora troppo vicino e dannatamente scontato, come tanti passati di uomini diversi ma curiosamente uguali, uniti da un fato fotocopiato su misura.
Niente lacrime quest'oggi, nessun ripensamento. Solo un altro viaggio dietro una porta che si chiude.
Un'altra forse si aprirà nuovamente, ma non è ancora tempo.
E intanto fuori piove, così come dentro le pareti di un cuore che non ha più motivo di battere da un bel po'.
E l'orologio scorre, inesorabile e incurante del destino di un uomo che aspetta lì seduto, tra luci e ombre, un treno che passera a raccoglierlo, prima o poi.

Lui™

Lui lavora tutto il giorno
cercando di sfamare la sua famiglia.
Ma in fondo al suo cuore
Lui vorrebbe urlare contro la società.

Ma guarda un po', va tutto a rotoli.
Ma guarda un po', altre tasse per il nostro Lui.

Lui continua a risparmiare
cercando di arrivare alla fine del mese.
Ma le spese sono troppe
e la tua stupida vita non vale più niente.

Ma guarda un po', va sempre peggio.
Ma guarda un po', non hai più una famiglia.

Ora è su tutti i giornali,
perché ha bruciato la sua vecchia fabbrica
Troppi i corpi bruciati,
le vite distrutte per colpa di Lui

Ma guarda un po', a nulla è servito.
Ma guarda un po', il tuo corpo è bruciato laggiù.

Macchie vuote

chiarimenti prima della lettura

Si chiude il cielo sopra i miei lamenti
e precipita l'avvolgente grigio della pioggia.
Si scaglia ferocemente sui tetti instabili dei pensieri
che invano cercano di ritrovare la strada perduta.
Aspetto qui seduto, un segno del destino
e combatto con la noia della quotidianità:
un assurdo vento che si scontra con le fragili pareti di carne e ombre.
E la strada, viva come non mai, corre avanti a me
disegnando le traiettorie più assurde e imprevedibili.
E allora le inseguo in balia di false aspettative,
aspiro i fumi della mia inquietudine
sorseggiando con gusto i desideri dimenticati,
che pian piano riaffiorano illuminati dai lampioni di questa città.
Nido precario del mio essere sovversivo.
Scatto istantanee della gente che incrocia il mio cammino
ma ciò che vedo mi spaventa e mi disgusta:
macchie sfocate e vuote di anime che strisciano
alla ricerca di un bagliore, un senso vitale ormai disciolto
nell'acida realtà che non lascia più speranza.

Sola?

Rinchiusa, dentro quella stanza che non senti più tua da un po', urli il tuo dolore e il tuo odio.
Sentimento strano l'odio. Non si dovrebbe mai provare, per nessuno mai al mondo. Ma ci sono momenti in cui tutte le fragili pareti dietro cui si nasconde la ragione, crollano inesorabilmente al semplice soffio di vento freddo.
Sì perchè la tempesta a volte si abbatte quando meno te lo aspetti, arriva e tutto travolge. Poi si allontana altrettanto velocemente, ma il disastro è comunque compiuto e rimangono le macerie, lì abbandonate.
Basta quindi poco, un piccolo e leggero colpo di vento a sollevare la polvere accumulata e far riemergere la rabbia, la frustazione e la delusione.
Alle volte non si conosce mai davvero una persona, nemmeno quando ci vivi a stretto contatto ogni giorno. L'amore di una madre può essere sconfinato ma cosa succede quando non è così? Cosa succede quando coloro che dovrebbero amarti e supportarti nei momenti di maggiore sconforto, decidono invece di darti contro, quasi senza una ragione?
Sporadici casi in cui ci si sente comunque soli e abbandonati. E allora si perde la fiducia nel prossimo, ci si abbandona a se stessi e si vorrebbe buttare nel cesso ogni progetto futuro, come se tutto ciò che si sta facendo non abbia più alcun valore.
Perchè accade? Perchè ti senti sola ora? Perchè vorresti piangere anche se a stento scendono le lacrime?
Come vorrei esserti utile in qualche modo, farti capire amore mio che non sei sola..
Ma mi sento inutile e inerme di fronte al tuo dolore.
E allora l'unica cosa che posso fare è starti vicino, con il cuore, con la mente e con tutto ciò che sono.
Piangi, sfogati e urla perchè io ci sono.
Sarò la tua spalla su cui piangere.
Sarò muro su cui far battere i tuoi pugni nei momenti di rabbia.
Saprò essere il tuo cuscino e la tua coperta per scaldarti nelle fredde sere d'inverno.
Perchè non sei sola, non lo sarai mai.

Vivono solo quelli che lottano

chiarimenti prima della lettura

Sfrecciano veloci le auto, a pochi metri da me, guidati da uomini e donne diretti verso case e destini diversi.
La notte abbraccia questa fredda città, illusa solamente per un attimo da un tiepido pomeriggio di fine Gennaio.
Cammino guardando dritto avanti a me, fianco a fianco ai miei mille pensieri lasciando che mi sfiorino la mente.
Mi interrogo sui prossimi domani, incerto di ciò che mi attenderà. E intanto sorrido sereno per ciò che la vita mi sta regalando e che al momento è molto più di quello che mi sta togliendo.
In continua ricerca della felicità, mi muovo per queste vie che conosco a memoria e accompagno i miei desideri per mano con la speranza nel cuore ed un nuovo motto a guidarmi: "vivono solo quelli che lottano".

Ricordi (seconda parte)

E’ strano come i sentimenti a volte abbiano il potere di annullare qualsiasi volontà e celare le paure assopite. Ora che tutto era finito aveva trovato il coraggio e la forza di guardarsi di nuovo.
Il cambiamento fu graduale ma al contempo rapido. I chili scorrevano via dal corpo come il sudore durante un’estenuante corsa in salita, i capelli crescevano centimetro dopo centimetro e il look…bhe quello in realtà rimase lo stesso ma, con il giro vita che pian piano si riduceva di diametro, lo rendevano più presentabile e meno goffo.
Il tempo sembrava passare e appariva meno opprimente con la compagnia degli amici. La giornate correvano via veloci e tutte uguali partendo dal solito caffè, brioche e Gazzetta al mattino nel solito bar, cazzeggio nel quartiere grigio e piovoso; pranzo consumato velocemente per non perdersi nemmeno un secondo dell’atteso appuntamento con i cartoon delle quattordici meno un quarto; resto del pomeriggio davanti al computer, perso negli oscuri ma al tempo stesso affascinanti labirinti del web e delle chat; una pausa dietro qualche videogame per aspettare l’arrivo dell’ora di cena, veloce e indolore come il pranzo, ma soprattutto dietetica. Ed ecco finalmente il momento del birrozzo serale al pub, con la solita compagnia di tutta una vita, per condividere scazzi pensieri riflessioni interminabili discorsi sulla crudeltà delle donne e qualsiasi altra cosa ci sarebbe stata bene dentro, nel tempo necessario per svuotare il boccale colmo di rossa media.

Ricordi (prima parte)

Camminava lento con lo sguardo al suolo chiedendosi se fossero suoi i passi che sentiva muovere per quelle strade, fatte centinaia di volte ma che ora non vedeva più come sue.
Le luci dei lampioni, il riflesso colorato delle vetrine, rifugio di ogni ragazza che sogna la vita di altre, il rumore di mille discorsi vuoti che si fondono e confondono con le domande prive di risposta, scorrevano via veloci attorno a lui, come se non facesse parte di quel mondo.
Un corpo invisibile svuotato dell’anima. Così si sentiva e così voleva essere.
Le gocce di pioggia che correvano violentemente bene si mischiavano con le lacrime che scendevano giù dal viso a disegnare un’espressione che poco riusciva a nascondere l’amarezza di quegli interminabili giorni. Una lenta agonia lo stava consumando nello spirito, più che nella carne ma ben presto avrebbe posto rimedio anche a quello.
Si guardava allo specchio e non si piaceva più. Non si era mai piaciuto in fondo, ma non era arrivato fino al punto di accorgersene così palesemente. Le bende che in quegli anni si erano lentamente adagiate sui suoi occhi avevano tenuto ben lontano i ricordi delle prese per il culo adolescenziali.

Silenzi

chiarimenti prima della lettura

Lacrime di sangue sgorgano dal cuore
e l'intero universo ne sente il sussurro.
Cadono piano e sfiorano l'anima
ma ciò nonostante nulla è dolore.
Guardi una foto e richiudi l'armadio.
Non così scaccerai il suo ricordo,
che vive, combatte e resiste deciso,
ignaro del tuo assurdo sperare.
Lacera il petto questo massacro
e scappa lontano il cuore malato.
Corpo svuotato, occhi dannati,
membra distrutte dal triste desio.
Effimero gioco che ti porta via
e toglie equilibrio al tuo ormai stanco ego.

Blackout ™

Rinchiuso dentro i miei sogni raccolgo semi di follia che mi costringono a pensare a tutto ciò che fa più male.
Non riesco a respirare e prende vita un'agonia che reprime la coscienza schiava di un sistema morto.

E riapro gli occhi...
E osservo la realtà che vivo giorno dopo giorno, cercando di trovare un senso al mio blackout.

Riflessi dentro il mio specchio vedo fantasmi d'odio che s'insinuano costantemente negli spazi vuoti e scuri.
E mi chiedo il motivo del mio vivere quaggiù, impotente spettatore di un concerto ormai finito.

E osservo la realtà che vivo giorno dopo giorno, cercando di trovare un senso al mio blackout.

Fuori dagli schemi

chiarimenti prima della lettura

Paura di crescere.
La chiamano sindrome da Peter Pan...mi ci ritrovo abbastanza anche se a dir la verità la mia non è proprio paura, è più "non voglia" di crescere. Simile ma al contempo differente.
Ok, viviamo immersi in una società dannatamente frenetica dove ci impongono di correre fin da quando siamo abbastanza grandi da iniziare a capire come gira il mondo, e mi può star bene fino ad un certo punto. Però che almeno che mi si lasci correre nel modo che più piace a me cazzo! Non mi sembra di chiedere la luna.
Vivo nel mio mondo, malato al punto giusto, ma è pur sempre mio. Che male c'è a vivere senza regole imposte, senza l'obbligo di seguire la massa?
Sono stanco di bei discorsi e facili morali. Forse sono io fatto male...forse non sono adatto ad adattarmi.

Scleronoia™

Cammino solo per la città,
dentro il silenzio mi logora.
Cerco uno sguardo, forse il tuo.
Poi chiudo gli occhi, sospiro e vedo te...

Dolce scleronoia, corre via senza traiettoria.

Le luci che si accendono
si fanno spazio nel buio dentro me.
Cerco risposte inutili,
poi vi volto indietro e vedo te...

Dolce scleronoia, corre via senza traiettoria.

Fili

chiarimenti prima della lettura

E' andata...male, ma comunque è andata.
In fondo me lo aspettavo, anche se c'è sempre quella piccola speranza, quel seme che si insinua dentro il tuo cervello e ti fa credere, anche solo per un attimo che forse potevi farcela. E poco ci è mancato ieri, che ce la facessi. Ma probabilmente non avrei meritato un simile dono...o semplicemente non ho avuto culo! Ad ogni modo è stato strano rivivere certe cose: l'adrenalina che ti sale pian piano, fin dalla mattina, appena sveglio, e poi aumenta sempre più fino quasi ad esplodere nel momento in cui ti ritrovi davanti all'esaminatore;
l'angoscia del "cosa cazzo mi chiederà?";
la frenesia del mettersi a sfogliare le pagine del libro, come se ciò bastasse ad assimilare nel minor tempo possibile tutte quelle nozioni/informazioni che per mille ragioni diverse non si era riusciti ad apprendere fino al giorno prima!
Già...belle cose da rivivere, nonostante tutto.
Ieri mi sembrava di esser tornato indietro nel tempo, non tantissimo per carità, in fondo fino a due anni e mezzo fa ero ancora uno studentacolo da palcoscenico, un cazzaro al cubo in perfetto "caffè, gazzetta e sala internet" style!
Sedersi nuovamente di fronte ai professori o presunti tali mi ha fatto uno strano effetto. Cambia il contesto ma mai quel maledetto ruolo, quello dell'insegnante pronto a metterti sempre in difficoltà. Ci provano gusto credo. Incredibile come abbiano il potere di farti sentire un verme, di farti capire che loro, solo perchè stanno dall'altra parte della cattedra, hanno facoltà di squadrarti dall'altro in basso, pronti a sputar sentenze nell'affanno di attribuirci un voto, un numero...
5/10 - NON IDONEO.
Ecco il mio voto e la mia condizione dopo la performance di ieri! Me lo meritavo, nente da dire.
Così funziona la vita, devi essere classificato, che tu lo voglia oppure no.
Vai avanti, giorno dopo giorno, continuando a sentire giudizi e numeri dati per stimare quello che fai, per capire se sei idoneo per qualcosa.
In fondo siamo tutti numeri, giriamo con dei codici a barre scritti con l'inchiostro simpatico, tatuati sulla nuca.
Sin da piccoli cresciamo sentendoci riempire le orecchie di cazzate, osservando adulti che ci valutano in base a ciò che facciamo o che siamo. Poi si cresce ma le cose non cambiano poi molto.
Cosa ho imparato da ieri? Niente di più di quanto giù non sapessi. Che se vuoi inserirti, se vuoi diventare qualcuno in questa cazzo di società, devi studiare e combattere, non per la libertà di poter essere ciò che si vuole, ma per fare in modo di omologarti alla massa di burattini che siamo destinati a diventare!
E' solo una corsa contro il tempo, per farsi attaccare i fili al punto giusto, prima che sia troppo tardi!

Saturday, bloody saturday

chiarimenti prima della lettura

Ci sono sere dove non serve parlare, dove non c'è bisogno nemmeno di ascoltare.
Dove si vorrebbe urlare o semplicemente scappare, anche solo con la mente, abbandonando il corpo vuoto all'interno di un auto non tua.
Diverbi, incomprensioni, brevi istanti di follia che si rincorrono furiosamente nell'assurdo intento di abbracciarsi in un tic tac d'orologio.
Intrecci adrenalinici che provocano rabbia e delusione, smottamenti dell'anima e incomprensibili dinamiche che si manifestano negli angoli più reconditi della mente.
Un cuore, due cuori, due mondi diversi che non riescono a comunicare.
Qual'è la strada da percorrere, la galassia più vicina alla sorgente del sapere?
Domande senza risposta.
E la mente torna dentro quel corpo e dentro quell'auto.
Passi stanchi e assonnati si lasciano alle spalle i postumi di un sabato dalle sfumature grigie e cupe mentre la porta di casa si apre ad abbracciare un nuovo domani.

Cortili

C'è stato un tempo in cui un bambino correva felice e senza problemi in un cortile di un oratorio.
Era contento perchè si sentiva parte di un progetto, faceva parte di qualcosa di nuovo e di intenso, non sapeva dove sarebbe andato, come sarebbe cresciuto, era troppo piccolo per porsi domande di tale spessore.
Viveva semplicemente, giorno dopo giorno aspettando il fine settimana, quando avrebbe condiviso con altri bambini l'emozione e il gioco dell'avventura.
In quel cortile, è cresciuto e ha conosciuto quelli che sarebbero diventati gli amici con cui condividere le serate e le stronzate, i momenti belli e quelli da dimenticare, la chitarra e concerti, i cambiamenti che sarebbero prima o poi arrivati.
Ha imparato a vivere, a innamorarsi, a sentire la natura, ascoltare la montagna e rimanere senza fiato di fronte ai tramonti e alle albe nei giorni d'estate. Ha condiviso la fatica e le gioie del cammino con persone che col tempo sono cresciute e hanno intrapreso strade diverse. Ha imparato a porsi domande su cose più grandi di lui, è arrivato a prendersi i propri spazi e a fare delle scelte importanti. Ha deciso di compiere del proprio meglio e di mettersi al servizio degli altri, aiutare gli altri in ogni circostanza, per farli crescere così come lui stesso ha imparato a fare.
Quel bambino ora è cresciuto e anche se la vita gli ha messo di fronte nuovi sentieri da percorrere, la mente tornerà sempre in quel cortile, dove un piccolo e rotondo scout si divertiva a giocare con i propri amici.

Con la giungla, il sentiero e la strada nel cuore! Grazie per la vostra gioia, i sorrisi e le lacrime!

Istantanee della mente

Pioggia di anime dentro l'oscuro lido dei suoi pensieri,
parole al vento gettate distrattamente su frasi già prive di logica.
L'urlo spento di una ragazza che s'infrange sulle fragili scogliere dell'umana psiche.
Immotivate scuse, insensate spiegazioni di un finto divenire che tutto travolge.
Sottile equilibrio come fragile cristallo pronto a sgretolarsi al sol battito d'ali d'una farfalla.
Momenti di magica quiete che rincorrono come in un sadico gioco, l'ira nascosta dietro sillabe appena sussurrate.
E il tempo va avanti incurante degli sguardi e dei perchè.
E da lontano s'ode l'eco di risa di abbracci e carezze, ricordo di un passato da conservare nei cassetti segreti del cuore.
Non piangere piccola mia, non questa notte e non per il mondo che dentro te vive e combatte.
La vita è bella perchè è vita.
Ci sarà un giorno, uno splendido giorno, in cui tutto sarà perfetto anche per te.
Dormi serena ora e lasciati scaldare dalle melodiose note di Orfeo.

Cresci bambina

Cresci bambina turbata dal fetido odore di morte che trasuda dalla realtà,
malata di emozioni distorte e falsate da altri,
distratta da mani che si muovono verso te per far ciò che non vuoi,
col mito dei falsi idoli che sputtanano la vita e il senso del pudore,
vestendoti alla moda per piacere ai ragazzi,
perdendo chili in un'assurda battaglia contro te stessa,
guardando in tv ciò che vogliono farti credere che esista davvero,
credendo che al mondo tutto sia bianco o nero,
ma cresci davvero senza farti fottere il cervello dal mondo in cui vivi.

Paure

Volgi lo sguardo al cielo in cerca di una risposta, perchè preghi uomo?
Chiudi gli occhi e urli al tuo silenzio, perchè soffri uomo?
Ti angosci alla ricerca della pace perduta, perchè piangi uomo?
Corri, scappa, lasciala indietro.
Pensa alla casa, al vuoto che c'è. All'animo tuo che al freddo resiste.
Pensa agli affetti: a quelli perduti, a quelli mai avuti, lasciati a metà.
Prendi la vita, la tua sola vita e dalla in pasto a luridi cani.
E già che ci sei unisciti a loro, al fiero banchetto da te preparato.
Paura di essere ciò che non vuoi, colpisce il tuo ego lasciandoti lì,
in balia di un vuoto che uscite non ha.
Corri, scappa, lasciala indietro.
La tristezza di un futuro privo di eroi.

Macchie vuote

chiarimenti prima della lettura

Si chiude il cielo sopra i miei lamenti
e precipita l'avvolgente grigio della pioggia.
Si scaglia ferocemente sui tetti instabili dei pensieri
che invano cercano di ritrovare la strada perduta.
Aspetto qui seduto, un segno del destino
e combatto con la noia della quotidianità:
un assurdo vento che si scontra con le fragili pareti di carne e ombre.
E la strada, viva come non mai, corre avanti a me
disegnando le traiettorie più assurde e imprevedibili.
E allora le inseguo in balia di false aspettative,
aspiro i fumi della mia inquietudine
sorseggiando con gusto i desideri dimenticati,
che pian piano riaffiorano illuminati dai lampioni di questa città.
Nido precario del mio essere sovversivo.
Scatto istantanee della gente che incrocia il mio cammino
ma ciò che vedo mi spaventa e mi disgusta:
macchie sfocate e vuote di anime che strisciano
alla ricerca di un bagliore, un senso vitale ormai disciolto
nell'acida realtà che non lascia più speranza.

Dovute spiegazioni

Riprendo oggi in mano il blog, dopo aver finalmente ri-definito il template, per iniziare a postare un po' di roba...

Una piccola premessa è però d'obbligo e più che necessaria poichè molte delle cose che andrò a scrivere nei prossimi giorni sono frutto di riflessioni e situazioni personali passate che quindi hanno influenzato, nel bene e nel male, i miei pensieri dando così origine a fiumi di parole decisamente poco adatte a rappresentare invece il periodo positivo che ora sto vivendo.
In fondo tutti noi attraversiamo più o meno ciclicamente momenti difficili. E così quindi, non supitevi troppo se leggendo questi miei deliri, noterete una "sottile" vena negativa.

Un caldo benvenuto a me stesso

Ed eccomi arrivato, dopo mesi di permanenza su Netlog ho deciso di trasferire i miei pensieri altrove, in un luogo che meglio rappresentasse i tanti cambiamenti che in questi mesi si sono susseguiti fino a rendermi orgoglioso delle scelte fatte, un luogo senza barriere e che non mi obbligasse a rimanere imprigionato di una community dove la maggiorparte delle persone aveva come unico pensiero, quello di scegliere le "parole" migliori per convincere la fanciulla di turno (se minorenne ancora meglio), a farsi veder in cam, piuttosto che farsi lasciare commenti alla lunga sempre uguali. Credo che da una community ci si possa aspettare di più ma devo ammettere che dopo un primo periodo in cui mi sono sentito "attratto" da quella realtà, mi sono reso conto poi, grazie anche all'aiuto di una persona speciale, che potevo continuare a fare le stesse cose altrove, salutando e ringraziando cortesemente NetLog.
Usavo quello spazio per condividere i miei pensieri e per scrivere tutto quello che mi passava per la mente: racconti, poesie, canzoni e constatazioni sul mondo...bè farò lo stesso qui, da oggi in avanti, finchè ne avrò voglia!

Welcome

Benvenuti nel mio blog o se vogliamo il mio piccolo mondo virtuale, uno scrigno contenente tutto e niente allo stesso tempo. Un diario per nulla segreto dove mi piace dar sfogo alla mia mente delirante. Qui trovere infatti pubblicati piccoli racconti, testi di canzoni, poesie, riflessioni su diversi temi anche d'attualità. Ovviamente rimane sottointeso che non è mia intenzione far passare questo blog come una testata giornalistica! Semplicemente un raccoglitore di emozioni per me e per chiunque passi di qua. Buona lettura.