chiarimenti prima della letturaE' andata...male, ma comunque è andata.
In fondo me lo aspettavo, anche se c'è sempre quella piccola speranza, quel seme che si insinua dentro il tuo cervello e ti fa credere, anche solo per un attimo che forse potevi farcela. E poco ci è mancato ieri, che ce la facessi. Ma probabilmente non avrei meritato un simile dono...o semplicemente non ho avuto culo! Ad ogni modo è stato strano rivivere certe cose: l'adrenalina che ti sale pian piano, fin dalla mattina, appena sveglio, e poi aumenta sempre più fino quasi ad esplodere nel momento in cui ti ritrovi davanti all'esaminatore;
l'angoscia del "cosa cazzo mi chiederà?";
la frenesia del mettersi a sfogliare le pagine del libro, come se ciò bastasse ad assimilare nel minor tempo possibile tutte quelle nozioni/informazioni che per mille ragioni diverse non si era riusciti ad apprendere fino al giorno prima!
Già...belle cose da rivivere, nonostante tutto.
Ieri mi sembrava di esser tornato indietro nel tempo, non tantissimo per carità, in fondo fino a due anni e mezzo fa ero ancora uno studentacolo da palcoscenico, un cazzaro al cubo in perfetto "caffè, gazzetta e sala internet" style!
Sedersi nuovamente di fronte ai professori o presunti tali mi ha fatto uno strano effetto. Cambia il contesto ma mai quel maledetto ruolo, quello dell'insegnante pronto a metterti sempre in difficoltà. Ci provano gusto credo. Incredibile come abbiano il potere di farti sentire un verme, di farti capire che loro, solo perchè stanno dall'altra parte della cattedra, hanno facoltà di squadrarti dall'altro in basso, pronti a sputar sentenze nell'affanno di attribuirci un voto, un numero...
5/10 - NON IDONEO.
Ecco il mio voto e la mia condizione dopo la performance di ieri! Me lo meritavo, nente da dire.
Così funziona la vita, devi essere classificato, che tu lo voglia oppure no.
Vai avanti, giorno dopo giorno, continuando a sentire giudizi e numeri dati per stimare quello che fai, per capire se sei idoneo per qualcosa.
In fondo siamo tutti numeri, giriamo con dei codici a barre scritti con l'inchiostro simpatico, tatuati sulla nuca.
Sin da piccoli cresciamo sentendoci riempire le orecchie di cazzate, osservando adulti che ci valutano in base a ciò che facciamo o che siamo. Poi si cresce ma le cose non cambiano poi molto.
Cosa ho imparato da ieri? Niente di più di quanto giù non sapessi. Che se vuoi inserirti, se vuoi diventare qualcuno in questa cazzo di società, devi studiare e combattere, non per la libertà di poter essere ciò che si vuole, ma per fare in modo di omologarti alla massa di burattini che siamo destinati a diventare!
E' solo una corsa contro il tempo, per farsi attaccare i fili al punto giusto, prima che sia troppo tardi!