chiarimenti prima della lettura
Si chiude il cielo sopra i miei lamenti
e precipita l'avvolgente grigio della pioggia.
Si scaglia ferocemente sui tetti instabili dei pensieri
che invano cercano di ritrovare la strada perduta.
Aspetto qui seduto, un segno del destino
e combatto con la noia della quotidianità:
un assurdo vento che si scontra con le fragili pareti di carne e ombre.
E la strada, viva come non mai, corre avanti a me
disegnando le traiettorie più assurde e imprevedibili.
E allora le inseguo in balia di false aspettative,
aspiro i fumi della mia inquietudine
sorseggiando con gusto i desideri dimenticati,
che pian piano riaffiorano illuminati dai lampioni di questa città.
Nido precario del mio essere sovversivo.
Scatto istantanee della gente che incrocia il mio cammino
ma ciò che vedo mi spaventa e mi disgusta:
macchie sfocate e vuote di anime che strisciano
alla ricerca di un bagliore, un senso vitale ormai disciolto
nell'acida realtà che non lascia più speranza.
Macchie vuote
Pubblicato da
Davide
lunedì 7 aprile 2008
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