Viaggi che partono con un treno e passando per l'anima ti trasportano verso lidi insperati. Città che sanno celare segreti e meraviglie che ti fanno innamorare ancora della vita, la tua e quella di chi ti sta già accompagnando lungo lo stesso sentiero da un po'.
Passi che si rincorrono l'uno dietro l'altro, marcando impercettibilemente il ciottolato che accarezza i vicoli del centro, accompagnandoci così mentre mano nella mano i nostri occhi felici inseguono i raggi di un sole da tempo atteso. I viaggi, anche se brevi, sanno celare sentimenti nascosti e risvegliare ardori assopiti dalla monotonia che la vita, a volte, ti sbatte in faccia senza mezze misure. E allora ci sono giorni, di quei giorni che ti senti rinato e ti viene voglia di prendere il mondo in mano e farlo volare in alto e sentirti padrone di ogni cosa e gioire di tutto ciò per cui prima non provavi alcunchè.
E riappare la speranza...a lei mi aggrappo con tutta la forza che il cuore mi sussurra e chiudo gli occhi guardandomi indietro, sfuggendo al nero che troppo spesso ha coperto gli strati di noi. Poi guardo avanti sempre con gli occhi chiusi, una lacrima scende, ma di felicità intrisa e di quella mi nutro per alimentare la fiducia che ho in te, che ho in noi.
E ripenso ad un'arena e ad un balcone che dell'amore è stato testimone, ripenso alla vista della città illuminata dal sole e ai chilometri percorsi tra le vie che abbracciavano la torre dei Lamberti e la Basilica di San Zeno...
Tanta fatica, di quella fatica chi rinfranca lo spirito e rasserena il cuore.