la capanna di Tom

Un blog qualunque di un ragazzo qualunque...

Verona

Ci sono giorni, di quei giorni dove il tempo vola e noi con lui.
Viaggi che partono con un treno e passando per l'anima ti trasportano verso lidi insperati. Città che sanno celare segreti e meraviglie che ti fanno innamorare ancora della vita, la tua e quella di chi ti sta già accompagnando lungo lo stesso sentiero da un po'.
Passi che si rincorrono l'uno dietro l'altro, marcando impercettibilemente il ciottolato che accarezza i vicoli del centro, accompagnandoci così mentre mano nella mano i nostri occhi felici inseguono i raggi di un sole da tempo atteso. I viaggi, anche se brevi, sanno celare sentimenti nascosti e risvegliare ardori assopiti dalla monotonia che la vita, a volte, ti sbatte in faccia senza mezze misure. E allora ci sono giorni, di quei giorni che ti senti rinato e ti viene voglia di prendere il mondo in mano e farlo volare in alto e sentirti padrone di ogni cosa e gioire di tutto ciò per cui prima non provavi alcunchè.
E riappare la speranza...a lei mi aggrappo con tutta la forza che il cuore mi sussurra e chiudo gli occhi guardandomi indietro, sfuggendo al nero che troppo spesso ha coperto gli strati di noi. Poi guardo avanti sempre con gli occhi chiusi, una lacrima scende, ma di felicità intrisa e di quella mi nutro per alimentare la fiducia che ho in te, che ho in noi.
E ripenso ad un'arena e ad un balcone che dell'amore è stato testimone, ripenso alla vista della città illuminata dal sole e ai chilometri percorsi tra le vie che abbracciavano la torre dei Lamberti e la Basilica di San Zeno...
Tanta fatica, di quella fatica chi rinfranca lo spirito e rasserena il cuore.

Le dimensioni del mio caos - Caparezza

Tracce:
01 La rivoluzione del sessintutto
02 Ulisse (you listen)
03 Non mettere le mani in tasca
04 Pimpami la storia
05 Ilaria condizionata
06 La grande opera
07 Vieni a ballare in Puglia
08 Abiura di me
09 Cacca nello spazio
10 Il circo delle pantegane
11 Un vero uomo dovrebbe lavare i piatti
12 Io diventerò qualcuno
13 Eroe (storia di Luigi delle Bicocche)
14 Bonobo Power

Veniamo al dunque subito. Nonostante sia uno di quelli che ci mette tanto a digerire un album prima di dare un giudizio, questa volta dopo solo un paio di ascolti sono riuscito ad apprezzare questo lavoro senza troppi indugi.
Indubbiamente questo è davvero un album di ottima fattura, dal punto di vista musicale ma soprattutto, e qua forse non c'è molto di cui stupirsi, da quello dei testi: attuali, pungenti e che senz'altro guidano alla riflessione. In sostanza questo disco non è altro che un audio-romanzo. Una storia ambientata in un futuro non molto lontano in cui una ragazza del '68, attraverso uno strano evento, arriva nella nostra dimensione e viene accolta dal nostro Caparezza, che diventa per lei un moderno Virgilio che le fa da guida accopagnandola alla scoperta di tutto ciò che la circonda. Inizia a vivere rimanendo però alla fine, imprigionata purtroppo dalla società opprimente e globalizzante che caso strano imprigiona anche noi. Le canzoni del disco descrivono quindi questo "percorso" strano attraverso il quale sarà inevitabile per l'ascoltatore fare dei confronti col passato.
Per finire quindi consiglio vivamente di procurarsi questo disco e divorarlo così come ho fatto io, rimarrete sorpresi dalla freschezza e dalla saggia irriverenza dell'artista pugliese.

Senza parole

L'erba cattiva non muore mai. E così l'Italia ha scelto quello che in fondo ci meritiamo. Il nano malefico è tornato, un po' come Freddy Krueger tormentava le sue vittime durante la notte, lui è tornato per noi, con la sola differenza che molti l'hanno voluto a tutti costi, l'hanno ardentemente desiderato, con un masochistico senso di autolesionismo che onestamente non comprendo.
La cosa che più mi fa sorridere ma al contempo incazzare è che si sentono già nell'aria grida che inneggiano alla libertà quando invece la maggiorparte di quelli che hanno votato il Senatur non si rendono conto di aver dato la loro fiducia ad una dittatura quasi legalizzata. Abbiamo fatto vincere l'uomo che ha fatto della sua immagine un' icona da mitizzare, una persona che possiede già da tempo quasi tutte le tv e i giornali e che ogni giorno ci propina spazzatura senza la quale non riusciamo più a vivere. Non so perchè ma proprio in questo momento mi sta venendo in mente una strana immagine: dei cani (con tutto il rispetto per quei fantastici animali che tra l'altro adoro) che più vengono coccolati e viziati, nutriti a dovere, quasi all'ingrasso, e più si fanno ubbidienti e mansueti. E indovinate un po' chi sarebbero i cani e chi il padrone? Forza che ce la potete fare.
Un'altra cosa davvero divertente, che troppo spesso ho sentito in questi giorni pre-verdetto, è che ci voleva una ventata di freschezza e novità. Che bisogna guardare al futuro e non al passato!
Però alla fine chi ci ritroviamo sopra le teste a manovrare i nostri fili? Forse un uomo che a più riprese, da quasi vent'anni ci governa facendo solo i propri interessi, divertendosi alle nostre spalle, continuando a rubare sotto i nostri occhi ipnotizzati. E come contorno, come se tutto questo non fosse già abbastanza nauseante, ecco arrivare dalle retrovie la Lega, no dico...stiamo scherzando vero? Non può essere vero. Non si può aver buttato via dei voti per un partito secessionista che aspira ad un paese federalista in cui il nord si deve arricchire sempre più a discapito del sud? Davvero vogliamo questo?...Che tristezza. Forse non c'è nemmeno più spazio per la rabbia, a che serve arrabbiarsi in fondo? Non mi rimane che la tristezza appunto. Perchè più vado avanti e più mi rendo conto che siamo davvero un popolo ridicolo. E allora ben ci sta! Che continui a governarci il buon cavaliere: la persona che forse davvero ci rappresenta meglio, che meglio identifica lo sfacelo che siamo diventati.

Prossime uscite

Periodo di grandi uscite discografiche!
Aprile non ci sta sicuramente regalando grandi gioie, colpa di una primavera che attarda ad arrivare e che purtroppo non si decide ancora a scaldare i nostri bei corpicini. Ci viene però in soccorso la musica con tre album freschi freschi: tutti e tre usciti già da un paio di giorni! Ovviamente non sono tre album che potrebbero piacere ai più ma senza ombra di dubbio io li aspettavo da un bel po' e sono felice di poter regalare alle mie orecchie qualcosa di nuovo!

Il primo disco, uscito il 1° Aprile è "The feel good record of the year" dei No Use For a Name (nufan per gli amici), band californiana che si è evoluta e contraddistinta negli anni per aver attraversato le diverse vie del punk passando dal punk rock nudo e crudo degli esordi arrivando ad un ottimo hardcore melodico, curato, veloce, graffiante e maturo degli ultimi anni. Ecco quindi sfornato e pronto all'ascolto il loro nono lavoro in studio, lavoro che indubbiamente rispecchierà una maturità raggiunta dopo anni di live ed esperienza. Dopo averlo divorato posterò, spero a breve, una recensione.

Il secondo, in ordine di uscita è "Futuro Imperfetto" dei Punkreas, che tornano a tre anni di distanza dal loro ultimo lavoro. Un album che da quello che ho letto sul web dovrebbe essere meno punk del solito ma comunque sempre impegnato dal punto di vista dei testi. In attesa di attento ascolto vi lascio la recensione curata da musicaboom, rivista online di musica rock e alternatica che ovviamente hanno già avuto modo di commentare il parto della band milanese.


Rimaniamo ancora in Italia in compagnia di Michele Salvemini, in arte Caparezza che dopo una breve pausa (poco più di un anno) ritorna al lavoro con un nuovo disco che già profuma di successo. "Le dimensioni del mio caos", questo è il titolo dell'album, è un cocept album, una sorta di storia, un romanzo cantato e suonato e che racconta le strane vicissitudini di alcuni personaggi frutto della fantasia dello stravagante artista. Il tutto verrà anche accompagnato dall' uscita di un libro dallo strano nome "Saghe mentali", il primo per il "rapper" pugliese, adatto per essere letto lasciandosi cullare, per così dire, dalle canzoni che compongono il disco.

Elezioni 2008

Ci siamo, ancora un paio di giorni e prenderà pienamente forma quel rito attraverso cui il popolo italiano decide di sua spontanea volontà di consegnare nelle mani di un padrone la propria anima con la consapevolezza che tra quattro anni, se non prima, gli verrà restituita più logora e svuotata di prima. Insomma, si torna al voto. Non siete contenti? Non sentite l'adrenalina scorrervi nelle vene dandovi quella strana sensazione di godimento e assuefazione che in fondo tanto ci piace? Poche ore e inizierà quell'assurdo carosello che di politico ha davvero poco, piuttosto ha il sapore di dibattito sportivo alla Biscardi. Chi vincerà? Il buono o il cattivo? I rossi o i neri? I "comunisti" o i "fascisti"? Ah scusate...mi stavo dimenticando del centro...mea culpa!
Tutti pagliacci pronti a fare il loro interesse in un corsa che li spinge a lottare tra loro per vedere chi riesce a mettercela più velocemente nel culo!
Però qualcuno bisognerà pur votare no? E allora a chi affidarsi, a chi dare la fiducia, nonostante in cuor nostro sappiamo già in partenza che probabilmente non verrà ripagata? L'Italia sta attraversando un periodo nero come non capitava davvero da molti anni e il nostro caro amico Euro non ci sta aiutando a prendere il tutto con filosofia. Ho 24 e mi trovo in seria difficoltà a guardare avanti, non mi viene affatto facile pensare a come potrei essere tra una decina d'anni, quale potrebbe essere la mia situazione lavorativa e finanziaria. E questo perchè se le cose non cambieranno in qualche modo non ci sarà alcun futuro radioso per noi. Comunque mi sto dilungando in discorsi in realtà abbastanza retorici anche se veri e tangibili; il succo della questione è che ancora una volta abbiamo la possibilità di decidere verso che direzione andare, a chi affidare il destino del nostro paese...per cui non gettiamo nel cesso questa opportunità. Ho sentito tante persone dire che non sarebbero andate a votare perchè non credono più a nulla e che perchè tanto "uno vale l'altro". Forse sì...o forse possiamo comunque cercare di far valere un diritto per il quale in molti paesi (anche nel nostro) in passato si è molto lottato, addirittura fino alla morte! Dobbiamo fare una scelta in modo responsabile e provare a cambiare le cose. Basta con le solite facce che promettono senza mantenere!
Sono più di vent'anni che Berlusconi a più riprese comanda il paese facendo esattamente solo quello che vuole, continuando a riempirci le orecchie di buffonate e false promesse. E con questo non sto difendendo la sinistra, anche loro hanno fatto tanti sbagli e i risultati dell'ultimo governo Prodi ne sono una netta testimonianza. Tuttavia credo nelle innovazioni e ancora di più negli uomini politici che ci mettono passione e credono in ideali veri e sono certo che tra un Berlusconi trito, ritrito e che ormai abbiamo visto in tutte le salse, e un Veltroni sicuramente più giovane e innovativo nel suo modo di far politica, la scelta sia quasi ovvia. Almeno per me sarà così.
Fine del sermone gente. Solo una cosa...andate a votare, qualsiasi scelta voi decidiate di fare, però andate! Non diamogliela vinta, facciamo valere i nostri diritti e diamo voce ai nostri silenzi!

Il treno

Lui è seduto, lì che aspetta.
Il treno arriverà prima o poi, questione di istanti, di minuti che si rincorreranno lenti l'uno dietro l'altro incuranti dell'ansia dell'uomo che attende alla panchina.
La valigia stretta nella mano, due o tre stracci messi male, piegati controvoglia e infilati noiosamente dentro. Sulle spalle uno zaino, pieno di ricordi, di sorrisi e di angosce, figlie di un passato ancora troppo vicino e dannatamente scontato, come tanti passati di uomini diversi ma curiosamente uguali, uniti da un fato fotocopiato su misura.
Niente lacrime quest'oggi, nessun ripensamento. Solo un altro viaggio dietro una porta che si chiude.
Un'altra forse si aprirà nuovamente, ma non è ancora tempo.
E intanto fuori piove, così come dentro le pareti di un cuore che non ha più motivo di battere da un bel po'.
E l'orologio scorre, inesorabile e incurante del destino di un uomo che aspetta lì seduto, tra luci e ombre, un treno che passera a raccoglierlo, prima o poi.

Lui™

Lui lavora tutto il giorno
cercando di sfamare la sua famiglia.
Ma in fondo al suo cuore
Lui vorrebbe urlare contro la società.

Ma guarda un po', va tutto a rotoli.
Ma guarda un po', altre tasse per il nostro Lui.

Lui continua a risparmiare
cercando di arrivare alla fine del mese.
Ma le spese sono troppe
e la tua stupida vita non vale più niente.

Ma guarda un po', va sempre peggio.
Ma guarda un po', non hai più una famiglia.

Ora è su tutti i giornali,
perché ha bruciato la sua vecchia fabbrica
Troppi i corpi bruciati,
le vite distrutte per colpa di Lui

Ma guarda un po', a nulla è servito.
Ma guarda un po', il tuo corpo è bruciato laggiù.

Macchie vuote

chiarimenti prima della lettura

Si chiude il cielo sopra i miei lamenti
e precipita l'avvolgente grigio della pioggia.
Si scaglia ferocemente sui tetti instabili dei pensieri
che invano cercano di ritrovare la strada perduta.
Aspetto qui seduto, un segno del destino
e combatto con la noia della quotidianità:
un assurdo vento che si scontra con le fragili pareti di carne e ombre.
E la strada, viva come non mai, corre avanti a me
disegnando le traiettorie più assurde e imprevedibili.
E allora le inseguo in balia di false aspettative,
aspiro i fumi della mia inquietudine
sorseggiando con gusto i desideri dimenticati,
che pian piano riaffiorano illuminati dai lampioni di questa città.
Nido precario del mio essere sovversivo.
Scatto istantanee della gente che incrocia il mio cammino
ma ciò che vedo mi spaventa e mi disgusta:
macchie sfocate e vuote di anime che strisciano
alla ricerca di un bagliore, un senso vitale ormai disciolto
nell'acida realtà che non lascia più speranza.

Sola?

Rinchiusa, dentro quella stanza che non senti più tua da un po', urli il tuo dolore e il tuo odio.
Sentimento strano l'odio. Non si dovrebbe mai provare, per nessuno mai al mondo. Ma ci sono momenti in cui tutte le fragili pareti dietro cui si nasconde la ragione, crollano inesorabilmente al semplice soffio di vento freddo.
Sì perchè la tempesta a volte si abbatte quando meno te lo aspetti, arriva e tutto travolge. Poi si allontana altrettanto velocemente, ma il disastro è comunque compiuto e rimangono le macerie, lì abbandonate.
Basta quindi poco, un piccolo e leggero colpo di vento a sollevare la polvere accumulata e far riemergere la rabbia, la frustazione e la delusione.
Alle volte non si conosce mai davvero una persona, nemmeno quando ci vivi a stretto contatto ogni giorno. L'amore di una madre può essere sconfinato ma cosa succede quando non è così? Cosa succede quando coloro che dovrebbero amarti e supportarti nei momenti di maggiore sconforto, decidono invece di darti contro, quasi senza una ragione?
Sporadici casi in cui ci si sente comunque soli e abbandonati. E allora si perde la fiducia nel prossimo, ci si abbandona a se stessi e si vorrebbe buttare nel cesso ogni progetto futuro, come se tutto ciò che si sta facendo non abbia più alcun valore.
Perchè accade? Perchè ti senti sola ora? Perchè vorresti piangere anche se a stento scendono le lacrime?
Come vorrei esserti utile in qualche modo, farti capire amore mio che non sei sola..
Ma mi sento inutile e inerme di fronte al tuo dolore.
E allora l'unica cosa che posso fare è starti vicino, con il cuore, con la mente e con tutto ciò che sono.
Piangi, sfogati e urla perchè io ci sono.
Sarò la tua spalla su cui piangere.
Sarò muro su cui far battere i tuoi pugni nei momenti di rabbia.
Saprò essere il tuo cuscino e la tua coperta per scaldarti nelle fredde sere d'inverno.
Perchè non sei sola, non lo sarai mai.

Vivono solo quelli che lottano

chiarimenti prima della lettura

Sfrecciano veloci le auto, a pochi metri da me, guidati da uomini e donne diretti verso case e destini diversi.
La notte abbraccia questa fredda città, illusa solamente per un attimo da un tiepido pomeriggio di fine Gennaio.
Cammino guardando dritto avanti a me, fianco a fianco ai miei mille pensieri lasciando che mi sfiorino la mente.
Mi interrogo sui prossimi domani, incerto di ciò che mi attenderà. E intanto sorrido sereno per ciò che la vita mi sta regalando e che al momento è molto più di quello che mi sta togliendo.
In continua ricerca della felicità, mi muovo per queste vie che conosco a memoria e accompagno i miei desideri per mano con la speranza nel cuore ed un nuovo motto a guidarmi: "vivono solo quelli che lottano".

Ricordi (seconda parte)

E’ strano come i sentimenti a volte abbiano il potere di annullare qualsiasi volontà e celare le paure assopite. Ora che tutto era finito aveva trovato il coraggio e la forza di guardarsi di nuovo.
Il cambiamento fu graduale ma al contempo rapido. I chili scorrevano via dal corpo come il sudore durante un’estenuante corsa in salita, i capelli crescevano centimetro dopo centimetro e il look…bhe quello in realtà rimase lo stesso ma, con il giro vita che pian piano si riduceva di diametro, lo rendevano più presentabile e meno goffo.
Il tempo sembrava passare e appariva meno opprimente con la compagnia degli amici. La giornate correvano via veloci e tutte uguali partendo dal solito caffè, brioche e Gazzetta al mattino nel solito bar, cazzeggio nel quartiere grigio e piovoso; pranzo consumato velocemente per non perdersi nemmeno un secondo dell’atteso appuntamento con i cartoon delle quattordici meno un quarto; resto del pomeriggio davanti al computer, perso negli oscuri ma al tempo stesso affascinanti labirinti del web e delle chat; una pausa dietro qualche videogame per aspettare l’arrivo dell’ora di cena, veloce e indolore come il pranzo, ma soprattutto dietetica. Ed ecco finalmente il momento del birrozzo serale al pub, con la solita compagnia di tutta una vita, per condividere scazzi pensieri riflessioni interminabili discorsi sulla crudeltà delle donne e qualsiasi altra cosa ci sarebbe stata bene dentro, nel tempo necessario per svuotare il boccale colmo di rossa media.

Ricordi (prima parte)

Camminava lento con lo sguardo al suolo chiedendosi se fossero suoi i passi che sentiva muovere per quelle strade, fatte centinaia di volte ma che ora non vedeva più come sue.
Le luci dei lampioni, il riflesso colorato delle vetrine, rifugio di ogni ragazza che sogna la vita di altre, il rumore di mille discorsi vuoti che si fondono e confondono con le domande prive di risposta, scorrevano via veloci attorno a lui, come se non facesse parte di quel mondo.
Un corpo invisibile svuotato dell’anima. Così si sentiva e così voleva essere.
Le gocce di pioggia che correvano violentemente bene si mischiavano con le lacrime che scendevano giù dal viso a disegnare un’espressione che poco riusciva a nascondere l’amarezza di quegli interminabili giorni. Una lenta agonia lo stava consumando nello spirito, più che nella carne ma ben presto avrebbe posto rimedio anche a quello.
Si guardava allo specchio e non si piaceva più. Non si era mai piaciuto in fondo, ma non era arrivato fino al punto di accorgersene così palesemente. Le bende che in quegli anni si erano lentamente adagiate sui suoi occhi avevano tenuto ben lontano i ricordi delle prese per il culo adolescenziali.

Silenzi

chiarimenti prima della lettura

Lacrime di sangue sgorgano dal cuore
e l'intero universo ne sente il sussurro.
Cadono piano e sfiorano l'anima
ma ciò nonostante nulla è dolore.
Guardi una foto e richiudi l'armadio.
Non così scaccerai il suo ricordo,
che vive, combatte e resiste deciso,
ignaro del tuo assurdo sperare.
Lacera il petto questo massacro
e scappa lontano il cuore malato.
Corpo svuotato, occhi dannati,
membra distrutte dal triste desio.
Effimero gioco che ti porta via
e toglie equilibrio al tuo ormai stanco ego.

Blackout ™

Rinchiuso dentro i miei sogni raccolgo semi di follia che mi costringono a pensare a tutto ciò che fa più male.
Non riesco a respirare e prende vita un'agonia che reprime la coscienza schiava di un sistema morto.

E riapro gli occhi...
E osservo la realtà che vivo giorno dopo giorno, cercando di trovare un senso al mio blackout.

Riflessi dentro il mio specchio vedo fantasmi d'odio che s'insinuano costantemente negli spazi vuoti e scuri.
E mi chiedo il motivo del mio vivere quaggiù, impotente spettatore di un concerto ormai finito.

E osservo la realtà che vivo giorno dopo giorno, cercando di trovare un senso al mio blackout.

Fuori dagli schemi

chiarimenti prima della lettura

Paura di crescere.
La chiamano sindrome da Peter Pan...mi ci ritrovo abbastanza anche se a dir la verità la mia non è proprio paura, è più "non voglia" di crescere. Simile ma al contempo differente.
Ok, viviamo immersi in una società dannatamente frenetica dove ci impongono di correre fin da quando siamo abbastanza grandi da iniziare a capire come gira il mondo, e mi può star bene fino ad un certo punto. Però che almeno che mi si lasci correre nel modo che più piace a me cazzo! Non mi sembra di chiedere la luna.
Vivo nel mio mondo, malato al punto giusto, ma è pur sempre mio. Che male c'è a vivere senza regole imposte, senza l'obbligo di seguire la massa?
Sono stanco di bei discorsi e facili morali. Forse sono io fatto male...forse non sono adatto ad adattarmi.

Scleronoia™

Cammino solo per la città,
dentro il silenzio mi logora.
Cerco uno sguardo, forse il tuo.
Poi chiudo gli occhi, sospiro e vedo te...

Dolce scleronoia, corre via senza traiettoria.

Le luci che si accendono
si fanno spazio nel buio dentro me.
Cerco risposte inutili,
poi vi volto indietro e vedo te...

Dolce scleronoia, corre via senza traiettoria.

Fili

chiarimenti prima della lettura

E' andata...male, ma comunque è andata.
In fondo me lo aspettavo, anche se c'è sempre quella piccola speranza, quel seme che si insinua dentro il tuo cervello e ti fa credere, anche solo per un attimo che forse potevi farcela. E poco ci è mancato ieri, che ce la facessi. Ma probabilmente non avrei meritato un simile dono...o semplicemente non ho avuto culo! Ad ogni modo è stato strano rivivere certe cose: l'adrenalina che ti sale pian piano, fin dalla mattina, appena sveglio, e poi aumenta sempre più fino quasi ad esplodere nel momento in cui ti ritrovi davanti all'esaminatore;
l'angoscia del "cosa cazzo mi chiederà?";
la frenesia del mettersi a sfogliare le pagine del libro, come se ciò bastasse ad assimilare nel minor tempo possibile tutte quelle nozioni/informazioni che per mille ragioni diverse non si era riusciti ad apprendere fino al giorno prima!
Già...belle cose da rivivere, nonostante tutto.
Ieri mi sembrava di esser tornato indietro nel tempo, non tantissimo per carità, in fondo fino a due anni e mezzo fa ero ancora uno studentacolo da palcoscenico, un cazzaro al cubo in perfetto "caffè, gazzetta e sala internet" style!
Sedersi nuovamente di fronte ai professori o presunti tali mi ha fatto uno strano effetto. Cambia il contesto ma mai quel maledetto ruolo, quello dell'insegnante pronto a metterti sempre in difficoltà. Ci provano gusto credo. Incredibile come abbiano il potere di farti sentire un verme, di farti capire che loro, solo perchè stanno dall'altra parte della cattedra, hanno facoltà di squadrarti dall'altro in basso, pronti a sputar sentenze nell'affanno di attribuirci un voto, un numero...
5/10 - NON IDONEO.
Ecco il mio voto e la mia condizione dopo la performance di ieri! Me lo meritavo, nente da dire.
Così funziona la vita, devi essere classificato, che tu lo voglia oppure no.
Vai avanti, giorno dopo giorno, continuando a sentire giudizi e numeri dati per stimare quello che fai, per capire se sei idoneo per qualcosa.
In fondo siamo tutti numeri, giriamo con dei codici a barre scritti con l'inchiostro simpatico, tatuati sulla nuca.
Sin da piccoli cresciamo sentendoci riempire le orecchie di cazzate, osservando adulti che ci valutano in base a ciò che facciamo o che siamo. Poi si cresce ma le cose non cambiano poi molto.
Cosa ho imparato da ieri? Niente di più di quanto giù non sapessi. Che se vuoi inserirti, se vuoi diventare qualcuno in questa cazzo di società, devi studiare e combattere, non per la libertà di poter essere ciò che si vuole, ma per fare in modo di omologarti alla massa di burattini che siamo destinati a diventare!
E' solo una corsa contro il tempo, per farsi attaccare i fili al punto giusto, prima che sia troppo tardi!

Saturday, bloody saturday

chiarimenti prima della lettura

Ci sono sere dove non serve parlare, dove non c'è bisogno nemmeno di ascoltare.
Dove si vorrebbe urlare o semplicemente scappare, anche solo con la mente, abbandonando il corpo vuoto all'interno di un auto non tua.
Diverbi, incomprensioni, brevi istanti di follia che si rincorrono furiosamente nell'assurdo intento di abbracciarsi in un tic tac d'orologio.
Intrecci adrenalinici che provocano rabbia e delusione, smottamenti dell'anima e incomprensibili dinamiche che si manifestano negli angoli più reconditi della mente.
Un cuore, due cuori, due mondi diversi che non riescono a comunicare.
Qual'è la strada da percorrere, la galassia più vicina alla sorgente del sapere?
Domande senza risposta.
E la mente torna dentro quel corpo e dentro quell'auto.
Passi stanchi e assonnati si lasciano alle spalle i postumi di un sabato dalle sfumature grigie e cupe mentre la porta di casa si apre ad abbracciare un nuovo domani.

Cortili

C'è stato un tempo in cui un bambino correva felice e senza problemi in un cortile di un oratorio.
Era contento perchè si sentiva parte di un progetto, faceva parte di qualcosa di nuovo e di intenso, non sapeva dove sarebbe andato, come sarebbe cresciuto, era troppo piccolo per porsi domande di tale spessore.
Viveva semplicemente, giorno dopo giorno aspettando il fine settimana, quando avrebbe condiviso con altri bambini l'emozione e il gioco dell'avventura.
In quel cortile, è cresciuto e ha conosciuto quelli che sarebbero diventati gli amici con cui condividere le serate e le stronzate, i momenti belli e quelli da dimenticare, la chitarra e concerti, i cambiamenti che sarebbero prima o poi arrivati.
Ha imparato a vivere, a innamorarsi, a sentire la natura, ascoltare la montagna e rimanere senza fiato di fronte ai tramonti e alle albe nei giorni d'estate. Ha condiviso la fatica e le gioie del cammino con persone che col tempo sono cresciute e hanno intrapreso strade diverse. Ha imparato a porsi domande su cose più grandi di lui, è arrivato a prendersi i propri spazi e a fare delle scelte importanti. Ha deciso di compiere del proprio meglio e di mettersi al servizio degli altri, aiutare gli altri in ogni circostanza, per farli crescere così come lui stesso ha imparato a fare.
Quel bambino ora è cresciuto e anche se la vita gli ha messo di fronte nuovi sentieri da percorrere, la mente tornerà sempre in quel cortile, dove un piccolo e rotondo scout si divertiva a giocare con i propri amici.

Con la giungla, il sentiero e la strada nel cuore! Grazie per la vostra gioia, i sorrisi e le lacrime!

Istantanee della mente

Pioggia di anime dentro l'oscuro lido dei suoi pensieri,
parole al vento gettate distrattamente su frasi già prive di logica.
L'urlo spento di una ragazza che s'infrange sulle fragili scogliere dell'umana psiche.
Immotivate scuse, insensate spiegazioni di un finto divenire che tutto travolge.
Sottile equilibrio come fragile cristallo pronto a sgretolarsi al sol battito d'ali d'una farfalla.
Momenti di magica quiete che rincorrono come in un sadico gioco, l'ira nascosta dietro sillabe appena sussurrate.
E il tempo va avanti incurante degli sguardi e dei perchè.
E da lontano s'ode l'eco di risa di abbracci e carezze, ricordo di un passato da conservare nei cassetti segreti del cuore.
Non piangere piccola mia, non questa notte e non per il mondo che dentro te vive e combatte.
La vita è bella perchè è vita.
Ci sarà un giorno, uno splendido giorno, in cui tutto sarà perfetto anche per te.
Dormi serena ora e lasciati scaldare dalle melodiose note di Orfeo.

Cresci bambina

Cresci bambina turbata dal fetido odore di morte che trasuda dalla realtà,
malata di emozioni distorte e falsate da altri,
distratta da mani che si muovono verso te per far ciò che non vuoi,
col mito dei falsi idoli che sputtanano la vita e il senso del pudore,
vestendoti alla moda per piacere ai ragazzi,
perdendo chili in un'assurda battaglia contro te stessa,
guardando in tv ciò che vogliono farti credere che esista davvero,
credendo che al mondo tutto sia bianco o nero,
ma cresci davvero senza farti fottere il cervello dal mondo in cui vivi.

Paure

Volgi lo sguardo al cielo in cerca di una risposta, perchè preghi uomo?
Chiudi gli occhi e urli al tuo silenzio, perchè soffri uomo?
Ti angosci alla ricerca della pace perduta, perchè piangi uomo?
Corri, scappa, lasciala indietro.
Pensa alla casa, al vuoto che c'è. All'animo tuo che al freddo resiste.
Pensa agli affetti: a quelli perduti, a quelli mai avuti, lasciati a metà.
Prendi la vita, la tua sola vita e dalla in pasto a luridi cani.
E già che ci sei unisciti a loro, al fiero banchetto da te preparato.
Paura di essere ciò che non vuoi, colpisce il tuo ego lasciandoti lì,
in balia di un vuoto che uscite non ha.
Corri, scappa, lasciala indietro.
La tristezza di un futuro privo di eroi.

Macchie vuote

chiarimenti prima della lettura

Si chiude il cielo sopra i miei lamenti
e precipita l'avvolgente grigio della pioggia.
Si scaglia ferocemente sui tetti instabili dei pensieri
che invano cercano di ritrovare la strada perduta.
Aspetto qui seduto, un segno del destino
e combatto con la noia della quotidianità:
un assurdo vento che si scontra con le fragili pareti di carne e ombre.
E la strada, viva come non mai, corre avanti a me
disegnando le traiettorie più assurde e imprevedibili.
E allora le inseguo in balia di false aspettative,
aspiro i fumi della mia inquietudine
sorseggiando con gusto i desideri dimenticati,
che pian piano riaffiorano illuminati dai lampioni di questa città.
Nido precario del mio essere sovversivo.
Scatto istantanee della gente che incrocia il mio cammino
ma ciò che vedo mi spaventa e mi disgusta:
macchie sfocate e vuote di anime che strisciano
alla ricerca di un bagliore, un senso vitale ormai disciolto
nell'acida realtà che non lascia più speranza.

Dovute spiegazioni

Riprendo oggi in mano il blog, dopo aver finalmente ri-definito il template, per iniziare a postare un po' di roba...

Una piccola premessa è però d'obbligo e più che necessaria poichè molte delle cose che andrò a scrivere nei prossimi giorni sono frutto di riflessioni e situazioni personali passate che quindi hanno influenzato, nel bene e nel male, i miei pensieri dando così origine a fiumi di parole decisamente poco adatte a rappresentare invece il periodo positivo che ora sto vivendo.
In fondo tutti noi attraversiamo più o meno ciclicamente momenti difficili. E così quindi, non supitevi troppo se leggendo questi miei deliri, noterete una "sottile" vena negativa.

Un caldo benvenuto a me stesso

Ed eccomi arrivato, dopo mesi di permanenza su Netlog ho deciso di trasferire i miei pensieri altrove, in un luogo che meglio rappresentasse i tanti cambiamenti che in questi mesi si sono susseguiti fino a rendermi orgoglioso delle scelte fatte, un luogo senza barriere e che non mi obbligasse a rimanere imprigionato di una community dove la maggiorparte delle persone aveva come unico pensiero, quello di scegliere le "parole" migliori per convincere la fanciulla di turno (se minorenne ancora meglio), a farsi veder in cam, piuttosto che farsi lasciare commenti alla lunga sempre uguali. Credo che da una community ci si possa aspettare di più ma devo ammettere che dopo un primo periodo in cui mi sono sentito "attratto" da quella realtà, mi sono reso conto poi, grazie anche all'aiuto di una persona speciale, che potevo continuare a fare le stesse cose altrove, salutando e ringraziando cortesemente NetLog.
Usavo quello spazio per condividere i miei pensieri e per scrivere tutto quello che mi passava per la mente: racconti, poesie, canzoni e constatazioni sul mondo...bè farò lo stesso qui, da oggi in avanti, finchè ne avrò voglia!

Welcome

Benvenuti nel mio blog o se vogliamo il mio piccolo mondo virtuale, uno scrigno contenente tutto e niente allo stesso tempo. Un diario per nulla segreto dove mi piace dar sfogo alla mia mente delirante. Qui trovere infatti pubblicati piccoli racconti, testi di canzoni, poesie, riflessioni su diversi temi anche d'attualità. Ovviamente rimane sottointeso che non è mia intenzione far passare questo blog come una testata giornalistica! Semplicemente un raccoglitore di emozioni per me e per chiunque passi di qua. Buona lettura.