Eccomi qui seduto su di una comoda sedia, al riparo da un caldo ancora primaverile nonostante Giugno sia già diventato protagonista di questo 2009 che si è tristemente trascinato il freddo degli ultimi mesi dell'anno precedente. Schiaccio svogliatamente le letterine sopra la tastiera del portatile mentre alle orecchie giungono le notizie del telegiornale radio che mi comunica l'importante notizia del compleanno del famoso Donald Duck e sorrido pensando alla qualità dell'informazione qui in Italia.
Poi i pensieri invadono la mia mente e viaggiano veloci verso un'isola delle Grecia dove sperano di incontrare i tuoi, quelli di una giovane donna che meritatamente si sta godendo la tanto attesa vacanza, lontana dallo stress quotidiano che la vita di città ci costringe a divorare. E ti penso, tanto.
Una settimana cos'è nell'arco di un anno? Nulla, una piccola insignificante virgola all'interno di un vecchio romanzo dei primi del novecento. Per quale motivo però questi giorni sembrano non passare mai? Vedo scorrere le ore, tutte uguali tra loro nonostante cerchi con cura di fare al meglio quello che comunemente viene chiamato lavoro.
Tante parole inutili per dire che oggi è solo martedì e mancano ancora quattro giorni al tuo ritorno. Quattro giorni? Ma in fondo non sono poi così tanti... cazzate. Sembreranno un'eternità visti da queste quattro mura che mi circondano.
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