E guardo il mondo da un oblò, mi annoio un po'...
Ok ok, fermatemi... sto delirando vero? Probabile ma che ci volete fare, ogni tanto mi prendono i cinque minuti di follia in cui in qualche modo devo liberare la mente da tutta una serie di confusi pensieri che sbattono l'uno con l'altro come in un simpatico autoscontro. Ho appena finito di vedere i Simpson e mi son detto "Hei, ma perchè non vai a riempire con un po' di cazzate il tuo blog che è tanto triste e vuoto?". E così ho fatto.
Non che abbia chissà quali verità nascoste da confidare per carità, semplicemente mi è venuta voglia di scrivere. Sarà perchè contento del fatto che questa settimana interminabile è quasi volta al termine, sarà perchè finalmente tornerà la bella vacanziera che tanto, troppo mi è mancata in questi giorni. Insomma, ci sono dei momenti in cui non ci si può esimere dal sentirsi protagonisti e smaniosi di urlarlo al mondo.
E' strano come ci si possa rendere conto di quanto una persona sia così profondamente essenziale per il normale quieto vivere, che diventi quindi normale averla affianco in qualsiasi momento, e di come invece in sua assenza tutto diventi monotono e vuoto... Ed è un bel modo per capire certe cose! Che forse, dopo tanto naufragare si sia scorto in lontananza il tanto agognato porto della speranza di un futuro insieme.
Terra! Terra!
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Parole in sala d'attesa
Eccomi qui seduto su di una comoda sedia, al riparo da un caldo ancora primaverile nonostante Giugno sia già diventato protagonista di questo 2009 che si è tristemente trascinato il freddo degli ultimi mesi dell'anno precedente. Schiaccio svogliatamente le letterine sopra la tastiera del portatile mentre alle orecchie giungono le notizie del telegiornale radio che mi comunica l'importante notizia del compleanno del famoso Donald Duck e sorrido pensando alla qualità dell'informazione qui in Italia.
Poi i pensieri invadono la mia mente e viaggiano veloci verso un'isola delle Grecia dove sperano di incontrare i tuoi, quelli di una giovane donna che meritatamente si sta godendo la tanto attesa vacanza, lontana dallo stress quotidiano che la vita di città ci costringe a divorare. E ti penso, tanto.
Una settimana cos'è nell'arco di un anno? Nulla, una piccola insignificante virgola all'interno di un vecchio romanzo dei primi del novecento. Per quale motivo però questi giorni sembrano non passare mai? Vedo scorrere le ore, tutte uguali tra loro nonostante cerchi con cura di fare al meglio quello che comunemente viene chiamato lavoro.
Tante parole inutili per dire che oggi è solo martedì e mancano ancora quattro giorni al tuo ritorno. Quattro giorni? Ma in fondo non sono poi così tanti... cazzate. Sembreranno un'eternità visti da queste quattro mura che mi circondano.